Nassiriya: 10 anni dopo, una medaglia per non dimenticare

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(askanews) – Roma, 12 nov – ”Rivolgo il mio deferente omaggio a tutti coloro che hanno perso la vita adempiendo con onore al proprio dovere, al servizio dell’Italia e della comunita’ internazionale. Nel 10* anniversario della strage di Nassiriya, che oggi ricorre, un commosso pensiero va, in particolare, ai 19 italiani tragicamente caduti in quell’efferato, gravissimo attentato ed agli iracheni che con essi perirono, vittime di una stessa inaccettabile e vile barbarie”. E’ quanto ha scritto il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio inviato in occasione dell’anniversario dell’attentato dei carabinieri nella base in Iraq. Il ministro della difesa, Mario Mauro, ha sottolineato che ”non dobbiamo confondere la durezza della guerra con le missoni di pace che sono in piedi nel mondo. La guerra e’ la risoluzione violenta di ogni controversia, le operazioni di pace hanno lo scopo opposto: la presenza di uomini armati non per incutere paura alle popolazioni, ne’ per portare la morte, il terrore, la poverta’, ma favorendo le condizioni della pace, far si’ che in quei Paesi riparta lo sviluppo, si inneschi la ripresa”. ”Sono operazioni di una complessita’ estrema, non possiamo determinare in anticipo quanto durera’ un conflitto, non possiamo sapere quando troveremo il filo della speranza per far ripartire il dialogo tra le persone. Queste operazioni – ha aggiunto Mauro – sono possibili solo grazie all’umilta’ e alla dedizione di donne e uomini, come quelli che sono morti a Nassirya, che rendono possibili queste esperienze. Ricordiamo che la giornata di oggi e’ dedicata a tutte le vittime cadute in operazioni di pace, e abbiamo istituito la medaglia della riconoscenza per non dimenticare i caduti ma anche per comprendere fino in fondo le ragioni e gli scopi di chi si e’ sacrificato”. Era il 12 novembre 2003, quando a Nassiriya nel sud dell’Iraq, sede di importanti giacimenti petroliferi, un camion-cisterna condotto da un kamikaze esplodeva provando a forzare l’entrata di una delle due basi cittadine del contingente italiano, nello specifico la base ‘Maestrale’ dell’MSU dei Carabinieri, della missione di peacekeeping ‘Antica Babilonia’. Una strage. Muoiono i carabinieri Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi e Alfonso Trincone. Insieme a loro restano a terra i militari dell’esercito Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro e Pietro Petrucci. Tra le vittime anche civili italiani nel piazzale di quello che era anche denominato il compound ”Animal House”: sono il cooperante Marco Beci e il regista Stefano Rolla che con la sua troupe sta seguendo proprio l’attivita’ dei carabinieri italiani in terra d’Iraq. I feriti alla fine saranno 58, sempre tra carabinieri, militari dell’Esercito, civili italiani ed iracheni. int