Tumori: Seno, chirurgia preventiva rende piu’ sicure. Studio Irccs-INT

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(askanews) – Milano, 4 nov – Le donne con predisposizionegenetica al tumore del seno riducono in modo significativo lapercezione del rischio e la paura di ammalarsi se sisottopongono alla chirurgia preventiva. Lo rivela uno studiopubblicato sulla rivista scientifica Clinical Genetics econdotto dalle Strutture di Psicologia clinica e di Geneticamedica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, che haanalizzato le conseguenze psicologiche della decisione sullestrategie preventive (controlli periodici oppure chirurgiaprofilattica) in un campione di 120 donne italiane portatricidi una mutazione dei geni BRCA1 e BRCA2, correlata al rischiodi sviluppare tumore al seno o alle ovaie. Dall’indagine e’ emerso che nel campione analizzato optanoper la chirurgia profilattica il 30% delle donne che nonhanno mai sviluppato un tumore e il 62% di coloro che invecehanno gia’ ricevuto una diagnosi oncologica.

I risultati indicano che l’intervento non sembrainfluenzare la condizione psicologica generale e la qualita’di vita di queste donne ma riduce significativamente la loropaura di potersi ammalare in futuro.

Lo studio ha anche evidenziato un buon livello disoddisfazione espresso dalle donne rispetto alla sceltaeffettuata (rilevato a 15 mesi dalla diagnosi genetica): siale donne che hanno optato per la chirurgia profilattica siaquelle che hanno scelto il programma di sorveglianzaesprimono una soddisfazione di poco inferiore al 4 su unascala da 1 a 5.

Livelli di soddisfazione leggermente superiori (4.38) sonomanifestati dalle donne sane che hanno optato per lachirurgia profilattica.

Le donne portatrici di mutazione nei geni BRCA1 e 2presentano caratteristiche e problematiche differentisoprattutto in relazione alla loro precedente storiaoncologica: le donne che non hanno mai avuto un tumore, sonogeneralmente piu’ giovani con un’eta’ media di 39 anni, nel37% dei casi non hanno ancora avuto figli, l’89% di loro none’ in menopausa. L’85% era gia’ a conoscenza di una mutazionenella loro famiglia e per questo motivo hanno ricercatoattivamente una strategia per controllare per tempo il lororischio. Il 70% di queste ha optato per controlli costantimentre il 30% ha scelto la chirurgia preventiva (tra questeil 15% mammaria, 11% ovarica, 4 % entrambe). Questo gruppo dipazienti ha mostrato la necessita’ di integrare le sceltepreventive con i progetti di vita in fase di sviluppo(matrimonio, maternita’, scelte lavorative).

Le donne che hanno gia’ sviluppato la malattia in passatohanno invece un’eta’ media di 47 anni, l’87% di loro ha avuto1 o piu’ figli e nel 69% dei casi sono gia’ in menopausa. Il90% di loro non era a conoscenza in precedenza dellamutazione nella propria famiglia. Hanno scelto lasorveglianza nel 38% dei casi e nel 62% hanno optato per lachirurgia profilattica (10% mammaria controlaterale, 31%ovarica, 21% entrambe). red/mpd