Hiv: Cittadinanzattiva e Lila, 15 mln fondi male utilizzati da Regioni

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(askanews) – Roma, 4 nov – ”Una quota di risorse del nostroFondo sanitario nazionale, ammontante a 15 milioni di euro edestinato a 16 progetti regionali di diagnosi della HIV, none’ spesa nel modo migliore da parte delle Regioni e questooggi non possiamo proprio permettercelo”.

L’allarme viene dalla Lega Italiana per la Lotta control’Aids e da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti delmalato, che hanno esaminato gli atti deliberativi regionaliper la Linea progettuale 3, denominata Diagnosi di infezioneda HIV di 10 regioni. I progetti sono stati finanziati conl’Accordo Stato Regioni del 22 novembre 2012 che vincolavaquote del Fondo sanitario nazionale a molteplici obiettivi diPiano Sanitario Nazionale.

”Cio’ che emerge dall’analisi delle diverse delibere edei progetti – spiegano le due organizzazioni – e’ che leRegioni hanno male interpretato gli atti, determinando anostro avviso anche un non corretto utilizzo di fondipubblici. Diverse Regioni hanno inserito costi per attivita’ordinarie, per esempio esami clinici gia’ coperti da spesacorrente, gia’ finanziate, e progetti con obiettivi noncongrui, per esempio attivita’ di formazione, anche questigia’ finanziati. Pressoche’ tutte le Regioni hanno presentatoprogetti privi di indicatori di valutazione, o di azioniinnovative. Una Regione ha addirittura proposto una strategiadi offerta del test Hiv considerata non costo efficace e nonsocialmente accettabile dalla comunita’ scientifica nazionalee internazionale. Alle Regioni e’ stato inoltre consentito,nonostante l’atto di definizione degli obiettivi sia statopubblicato nel novembre 2012, di computare azioni a partiredal gennaio 2012 e talvolta da prima, quando gli obiettivinon erano definiti”.

La Lila e Cittadinanzattiva hanno per questo indirizzatouna lettera aperta al Presidente del Consiglio, al Ministrodella Salute, alla Corte dei Conti e altri referentiistituzionali, perche’ sia avviata ogni doverosa verifica inmerito all’utilizzo dei 15 milioni di euro.

Le due organizzazioni sono fortemente preoccupate che leincongruenze riscontrate possano riguardare anche altre lineeprogettuali degli Obiettivi di Piano, andando a vanificarenon solo la loro efficacia ma anche ogni intento di spendingreview. Sedici le regioni che avevano la possibilita’ dipresentare progetti sulla diagnosi di infezione da HIV(Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna,Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia,Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto). Nello specifico dei progetti presentati, 3 regioniindicano attivita’ di carattere formativo al personalesanitario gia’ coperte annualmente con 18 mln di euro delfondo della Legge 135/90; 1 regione include nei costi ilcomputo economico di esami che sono lo standard nella curadell’HIV e quindi garantiti dai LEA; 1 regione include piu’azioni realizzate con altri finanziamenti precedentementericevuti. 4 progetti (Veneto, Toscana, Marche e Puglia) su 10propongono attivita’ non riconducibili agli obiettiviindicati nel documento licenziato dal CIPE e quindi noncongrue. 1 regione, la Liguria, propone una attivita’ basatasu una strategia di offerta del test HIV considerata noncosto efficace e non socialmente accettabile sia dallacomunita’ scientifica nazionale che internazionale. Globalmente ”la totalita’ dei 10 progetti analizzati haalmeno un indice di non congruita’. 8 progetti su 10contengono almeno 2 indici non congruita’ e 2 progetti su 10hanno 5 elementi di non congruita”’.

red/mpd