Diabete: specialisti, no a pubblicita’ ingannevole. Cura ancora lontana

DIC 8, 1328 -

(askanews) – Roma, 23 ott – Ne’ i test genetici ne’ la terapiacon staminali sono ancora a portata di paziente. Meglio, perora, lasciarli ai ricercatori. Il monito degli specialistiarriva dal congresso ‘Panorama Diabete’ in corso a Riccione.

Molti i progressi della ricerca, tutti di estremo interesseper studiare le strade che portano alla malattia. Ma tuttequeste scoperte non sono ancora di alcuna utilita’ nellapratica clinica, non aiutano cioe’ a prevedere con certezzachi e’ a rischio di sviluppare una malattia multifattorialecome il diabete, l’ipertensione, l’osteoporosi o le malattiecardiovascolari. Stesso discorso per la terapia cellulare abase di staminali; gli studi sono ancora tutti in corso e none’ il caso di diventare cavie di se stessi, perche’ lo scottoda pagare potrebbe esser molto alto.

Focus, nel corso dei lavori, soprattutto sui supplementi egli integratori per prevenzione e terapia, la cura con lecellule staminali, i marcatori genetici, per prevenire ildiabete ma anche le malattie cardiovascolari.

”Con la promessa di risultati miracolosi sul pesocorporeo e sul controllo glicemico – dice Rosalba Giacco,primo ricercatore dell’Istituto di Scienze dell’Alimentazionedel CNR di Avellino e membro del Consiglio Direttivo dellaSID – sempre piu’ pazienti affetti da diabete e malattiecardiovascolari si sono avvicinati all’utilizzo di prodotticome nutraceutici, fitofarmaci e altri integratori”. Ma,avverte, ”devono essere soddisfatti criteri specifici perpoter dichiarare un nutraceutico biologicamente efficace, perdefinire quale sia il suo target e per quali tra inutraceutici oggi in commercio esista una dichiarazione chesostenga la capacita’ di migliorare una funzione biologica odi prevenire una malattia”.

Quanto alle staminali, quando si parla di un rimedio peruna qualche malattia e quindi di un trattamento farmacologicoci sono delle norme stabilite per legge a livello europeo enazionale che definiscono un percorso ‘certo’ perche’ laqualita’ di produzione di un farmaco e quindi la suaeventuale finale messa in commercio avvenga in un contesto diefficacia ma soprattutto di sicurezza per la persona chericevera’ questo farmaco. ”E questo e’ quello che attienealla medicina basata sull’evidenza normale – sottolinea PieroMarchetti, professore associato di endocrinologiaall’Universita’ di Pisa – e naturalmente anche le terapiecellulari devono seguire alcune regole precise che sonodiverse a seconda che la cellula in questione (come adesempio le staminali), sia manipolata piu’ o menopesantemente. Il mondo del diabete e’ ancora un po’ aimargini di questa problematica, anche se da piu’ parti si stacercando di far passare il concetto che la terapia concellule staminali sia un po’ la panacea per tutta una seriedi malattie croniche, tra cui appunto il diabete di tipo 1 manon solo. Va detto chiaramente che nessuna terapia a base dicellule staminali, per quanto riguarda il diabete, ha per ilmomento a disposizione elementi scientifici per poter dire’se non altro e’ sicura’ e ‘forse puo’ pure funzionare’. Mava pur detto che in tutto il mondo sono in corso variapprocci, anche con cellule mesenchimali, per valutare in unaserie di situazioni cliniche inerenti al diabete questo possaessere di aiuto”.

Infine i ‘marcatori genetici’, cioe’ le componentimolecolari genetiche riconducibili allo sviluppo dellamalattia: ”Non tutti i marcatori genetici fino ad oggiidentificati per il diabete o per le malattiecardiovascolari, sono poi utilizzabili nella praticaclinica, in quanto capaci di predire con buonaapprossimazione chi sviluppera’ la malattia – spiega VincenzoTrischitta, Ordinario di Endocrinologia all’Universita’ ”LaSapienza’ di Roma – . Se io ho un marcatore che di suo non mipredice granche’ la malattia e che, se lo aggiungo a deimodelli per il calcolo del rischio che gia’ di per se’funzionano benissimo non me li migliora, per quale motivo iodovrei spendere dei soldi per utilizzare questo marcatore?L’unico motivo e’ che se io spendo dei soldi, c’e’qualcuno… che li guadagna: e questa e’ pubblicita’ingannevole. Ne’ per l’obesita’, ne’ per il diabete, ne’ perle malattie cardiovascolari in questo momento i markergenetici sono d’aiuto nella pratica clinica. E c’e’ qualchecialtrone che addirittura vorrebbe utilizzare i marcatorigenetici per predire la risposta alla dieta. Il pubblico nondeve cadere in queste trappole”.

red/mpd