Chiesa: Mueller, no sacramenti a divorziati risposati ma accoglienza

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 22 ott – ”Anche se, perl’intima natura dei sacramenti, l’ammissione a essi deidivorziati risposati non e’ possibile, a favore di questifedeli si devono rivolgere ancora di piu’ gli sforzipastorali, per quanto questi debbano rimanere in dipendenzadalle norme derivanti dalla Rivelazione e dalla dottrinadella Chiesa”. Lo scrive l’arcivescovo Gerhard LudwigMueller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina dellaFede in un articolo su L’Osservatore Romano in meritoall’accompagnamento pastorale dei fedeli divorziatirisposati.

”Il percorso indicato dalla Chiesa per le personedirettamente interessate non e’ semplice, – ha aggiunto mons.

Mueller – ma queste devono sapere e sentire che la Chiesaaccompagna il loro cammino come una comunita’ di guarigione edi salvezza. Con il loro impegno a comprendere la prassiecclesiale e a non accostarsi alla comunione, i partner sipongono a loro modo quali testimoni della indissolubilita’del matrimonio”.

La cura per i divorziati risposati, ha proseguito mons.

Mueller, ”non dovrebbe certamente ridursi alla questionedella recezione dell’eucaristia. Si tratta di una pastoraleglobale che cerca di soddisfare il piu’ possibile le esigenzedelle diverse situazioni. E’ importante ricordare, inproposito, che oltre alla comunione sacramentale ci sonoaltri modi di entrare in comunione con Dio”.

”L’unione con Dio – ha sottolineato Mueller – siraggiunge quando ci si rivolge a lui nella fede, nellasperanza e nella carita’, nel pentimento e nella preghiera.

Dio puo’ donare la sua vicinanza e la sua salvezza allepersone attraverso diverse strade, anche se esse si trovano avivere in situazioni contraddittorie”. Il Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Federichiamando ai recenti documenti del Magistero, ha ricordatocome ”i pastori e le comunita’ cristiane sono chiamate adaccogliere con apertura e cordialita’ le persone che vivonoin situazioni irregolari, per essere loro accanto conempatia, con l’aiuto fattivo e per far loro sentire l’amoredel Buon Pastore. Una cura pastorale fondata sulla verita’ esull’amore trovera’ sempre e nuovamente in questo campo lestrade da percorrere e le forme piu’ giuste”.

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