Staminali: studio Cnr-Ifom identifica L-Prolina, motore delle cellule

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(askanews) – Roma, 18 ott – Modifica il comportamento dellecellule staminali pluripotenti, dando loro la capacita’ dimuoversi e di invadere i tessuti generando metastasi. Ainnescare tutto questo, un semplice aminoacido, chiamatoL-Prolina, uno dei tanti ‘mattoni’ che compongono le proteinecellulari. E’ quanto emerge da uno studio sulla regolazionedi motilita’, invasivita’ e capacita’ metastatica dellestaminali che ha coinvolto i ricercatori degli Istituti digenetica e biofisica ”A. Buzzati-Traverso” (Igb-Cnr) diNapoli e per le applicazioni del calcolo ”Mauro Picone”(Iac-Cnr) di Roma del Consiglio nazionale delle ricerche, incollaborazione con l’Institute of Molecular OncologyFoundation (Ifom) di Milano. La ricerca e’ stata pubblicatasu Stem Cell Reports (open access journal of Cell Press) e haricevuto la copertina del numero di Ottobre.

”Grazie a questo lavoro, e’ stato possibile identificareun meccanismo che permette a una cellula staminalepluripotente di acquisire la capacita’ di muoversi e diinvadere i tessuti, un fenomeno cruciale per la formazionedelle metastasi tumorali”, affermano Gabriella Minchiotti eMaria Rosaria Matarazzo, ricercatrici dell’Igb-Cnr. Larilevanza di questa scoperta ”risiede nel fatto che questofenomeno non e’ innescato da alterazioni genetiche o da unfattore di crescita, bensi’ dalla proprieta’ dell’aminoacidoL-Prolina di modificare l’espressione dei geni, senzaalterare, mutare ne’ modificare la sequenza del DNA dellecellule”. Lo studio ha dimostrato che il ruolo chiave nellaregolazione della motilita’/invasivita’ cellulare diL-Prolina e’ legato alla sua capacita’ di indurre particolaricambiamenti epigenetici che modificano l’espressione genica,”innescando nelle staminali un fenomeno simile a quello cheinduce la formazione delle metastasi e quindi determina ladisseminazione tumorale”, aggiungono le ricercatrici. ”Il fatto che un aminoacido sia in grado di modificare ilprofilo epigenetico di una cellula staminale e trasformareprofondamente il suo comportamento e’ una scopertaentusiasmante”, concludono Minchiotti e Matarazzo, ”e,anche se non ha ricadute terapeutiche immediate, apre nuoveprospettive per la comprensione dei meccanismi che sono allabase della progressione tumorale”.

red/mpd