Papa: mons. Parolin Segretario Stato ‘in absentia’, torna diplomatico

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 15 ott – Papa Francesco hapromosso al vertice della terza loggia del Palazzo apostolicomons. Pietro Parolin nato a Schiavon, in provincia diVicenza, il 17 gennaio 1955. Stamane il pontefice ha dato il benvenuto a mons. Parolinanche se ‘in absentia’ a causa di un intervento chirurgicoche ritardera’ di due settimane la presa di possessodell’incarico.

Mons. Parolin lascia la carica di nunzio in Venezuela,dopo essere stato per sette anni ‘viceministro’ degli esterivaticano. Figlio di un negoziante di ferramenta e di unamaestra elementare, rimane orfano di padre ad appena diecianni assieme alla sorella e al fratello. Oltre all’italianoconosce il francese, l’inglese e lo spagnolo. Studia nelseminario a Vicenza, e’ ordinato sacerdote il 27 aprile 1980dal vescovo mons. Arnoldo Onisto. Dopo aver conseguito lalaurea in Diritto Canonico presso la Pontificia Universita’Gregoriana, il 1* luglio 1986 entra nel servizio diplomaticodella Santa Sede, prestando la propria opera in Nigeria dal1986 al 1989 e in Messico dal 1989 al 1992. Il 30 novembre2002 viene nominato sottosegretario della Sezione per iRapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, dovecollabora prima con il cardinale Angelo Sodano e poi con ilcard. Tarcisio Bertone, occupandosi in particolare dellerelazioni tra la Santa Sede e i paesi asiatici, su tuttiVietnam e Cina. Il 17 agosto 2009 viene nominato arcivescovotitolare di Acquapendente e nunzio apostolico in Venezuela.

Il 17 agosto 2009 e’ nominato arcivescovo ad personam diAcquapendente e Nunzio Apostolico in Venezuela. Il 12settembre 2009 riceve l’ordinazione episcopale perl’imposizione delle mani di papa Benedetto XVI nella Basilicadi San Pietro, coconsacranti i cardinali Tarcisio Bertone eWilliam Joseph Levada. Nella difficile missione da lui svoltain Venezuela, secondo molti analisti e osservatori, mons.

Parolin oltre a mantenere un rapporto positivo con il defuntoPresidente Chavez, particolarmente ostile nei confronti dellachiesa venezuelana e piuttosto indifferente ai rapporti conla Santa Sede, ha saputo gestire le relazioni bilaterali colnuovo governante, Nicolas Maduro, in modo molto abile edefficace. A lui si deve, in gran parte, il rilevantemiglioramento del rapporto tra il governo e l’Episcopatodelle ultime settimane dopo l’udienza di papa Francesco algovernante successore di Chavez.

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