Immigrati: possibile anche impiego di droni in missione ”Mare sicuro”

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(askanews) – Roma, 14 ott – Sarebbe previsto anche il ricorso adroni nella missione umanitaria ”Mare sicuro” che ilgoverno italiano si appresta a lanciare nel Mediterraneo aseguito del tragico bilancio di quasi 400 migranti morti inmare in una settimana.

E’ quanto trapela alla vigilia del vertice convocato peroggi dal presidente del Consiglio insieme ai ministri diDifesa, Interni e Affari esteri, oltre che ai rappresentantidelle forze armate. L’obiettivo della missione sarebbe quellodi triplicare le attuali forze di pattugliamento e soccorsodispiegate nel Mediterraneo.

Attualmente l’Italia impegna nell’emergenza immigrazionecirca 15 navi, principalmente in forza alla Guardia costierae alla Guardia di finanza, operative in un raggio di azionedi 40 miglia (circa 75 km) a largo di Lampedusa.

Al di fuori di quest’area operano 3 navi militari, 2pattugliatori (Libra e Cassiopea, con 80 uomini di equipaggiorispettivamente ed entrambe dotate di 1 elicottero) e unafregata (Espero, con 250 uomini a bordo).

Sul fronte aereo sono, invece, impegnati diversielicotteri e altri mezzi dotati di sensori per leintercettazioni notturne.

L’obiettivo dell missione ”Mare sicuro” oggetto delvertice odierno dovrebbe essere quello di triplicare le forzeattualmente in campo e raggiungere un livello ”di impiegoche ci permettera’ di chiedere all’Unione europea di fare lostesso”, ha illustrato il mnistro della Difesa, Mario Mauro,dalle pagine del quotidiano ‘La Repubblica’.

Richieste, quelle nei confronti di Bruxelles, che ilpremier Letta dovrebbe avanzare nel corso del consiglioeuropeo dei capi di stato e di governo convocato per laprossima settimana.

Sempre in base a indiscrezioni di stampa, in quella sedeLetta dovrebbe anche chiedere che sia italiano, a partire dalprossimo anno, il nuovo direttore della missione Ue disupervisione delle frontiere, Frontex, attualmente guidata daun finlandese. (con fonte Afp).

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