Priebke: e’ morto a 100 anni lo sterminatore delle Fosse Ardeatine

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(askanews) – Roma, 11 ott – E’ morto all’eta’ di 100 anni ErichPriebke capitano delle SS che opero’ in Italia durante laseconda guerra mondiale, condannato all’ergastolo per averpartecipato alla pianificazione e alla realizzazionedell’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Priebke era nato a Hennigsdorf, in Germania il 29 luglio1913 e gia’ a vent’anni aderi’ al Partito Nazionalsocialistaed il suo ‘zelo’ per l’ideologia hitleriana porto’ HeinrichHimmler in persona a sceglierlo per i corpi scelti delle SS.

Come conseguenza dell’atto di armistizio, nel 1944, a Romasi pose sotto il comando di Herbert Kappler e dopol’attentato di via Rasella, il 23 marzo 1944, fu tra gliautori delle esecuzioni di 335 ostaggi alle Fosse Ardeatine.

Con la rotta delle forze tedesche anche in Italia, ilcapitano Priebke fuggi’ da un campo di prigionia pressoRimini e dopo aver ricevuto documenti falsi a Roma, sirifugio’ in Argentina, a San Carlos de Bariloche, ai piedidelle Ande argentine. Per anni riusci’ a sfuggire alla cattura per i processiper crimini di guerra e, anche se i servizi segretiisraeliani per molto tempo gli diedero la caccia, non fu maiscoperto.

Di fatto fu un libro a farlo arrestare. La partecipazionedi Priebke al massacro delle Fosse Ardeatine venne, infatti,denunciata nel libro di Esteban Buch ‘El pintor de la SuizaArgentina’ (‘Il pittore della Svizzera Argentina’) ed apartire da questo libro, nel 1994, il giornalistastatunitense Sam Donaldson lo intervisto’ a San Carlos deBariloche in Argentina per conto dell’emittente ABC. Leautorita’ italiane inoltrarono, quindi, la richiesta diestradizione a quelle argentine e Priebke fu arrestato etrasferito nel nostro Paese in Italia nel novembre 1995 peressere rinchiuso nel carcere militare Forte Boccea di Romacon l’accusa di crimini di guerra.

Le altalenanti e diverse fasi processuali portarono, nelmarzo 1998, la Corte d’appello militare alla condannaall’ergastolo.

Sentenza poi confermata nel novembre dello stesso anno dallaCorte di Cassazione.

Dal 2009 e’ stato concesso all’ex SS di uscire di casa”per fare la spesa, andare a messa, in farmacia” edaffrontare ”indispensabili esigenze di vita”.

L’ex capitano nazista risiedeva a Roma, in zonaAurelio-Boccea, a poca distanza dall’ex carcere militare dovee’ stato detenuto.

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