Salute: donne e giovanissimi piu’ a rischio ansia e depressione

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(askanews) – Roma, 10 ott – I disturbi mentali rappresentano unodei piu’ gravi e diffusi problemi di salute pubblica. InEuropa si stimano ogni anno quasi 165 milioni di casi: il 14%della popolazione europea soffre d’ansia, il 7% di insonnia odepressione. Sono i dati diffusi in occasione della GiornataMondiale della Salute Mentale che si celebra il 10 ottobre.

In Italia non va meglio e circa 4 cittadini su 10, pari aben 17 milioni di persone, soffrono di qualche disturbopsichico aggravato dal perdurare della crisi economicaattuale: fra gli italiani con minori risorse economiche laprevalenza di disturbi d’ansia e’ di circa il 20%, contro il10% fra chi appartiene a un livello socioeconomico elevato.

Raddoppia anche il numero di casi di depressione (11%contro 5,6%, rispettivamente) e di abuso di sostanze (9,5 %contro 5,4%). E sono soprattutto le donne piu’ esposte aquesti disturbi, che sfiorano il 40% nelle fasce piu’svantaggiate della popolazione femminile e si ”fermano” al27% fra le piu’ abbienti.

Depressione unipolare, ansia, decadimento cognitivo econseguenze della violenza domestica costituiscono una vera epropria emergenza sociale.

Drammatica anche la carenza di cure: nonostante lemalattie mentali siano fra le maggiori cause di disabilita’,e quindi di costi sociali, i trattamenti sono spesso scarsi epoco tempestivi e pure le risorse stanziate alla ricercascientifica in questo settore risultano irrisorie, un decimorispetto ai fondi per la ricerca sul cancro.

Aumentare le risorse dedicate alla salute mentale,accrescere la prevenzione e promuovere cure adeguatecostituiscono alcuni degli obiettivi della SIP-Societa’Italiana di Psichiatria, che affianca O.N.Da in unainiziativa, dedicata quest’anno in maniera specifica allasalute mentale femminile.

”L’Open Day sulla salute mentale al femminile – spiegaFrancesca Merzagora, Presidente di O.N.Da – gia’ sperimentataper altre problematiche, prevede che gli Ospedali con iBollini rosa che vi aderiscono mettano gratuitamente adisposizione della popolazione servizi per consentire alledonne, ma non solo, di sentirsi maggiormente accolte e dipoter esprimere un disagio in condizioni piu’ favorevoli.

Visite, sportelli di ascolto, test di screening e divalutazione del rischio di depressione e dei disturbidell’umore e dell’ansia sono alcuni dei servizi resi da 74ospedali in rete.

Tra le problematiche di maggiore impatto, in particolaretra le donne, e che se sottovalutate possono portare aproblemi mentali gravi, vi sono anche gli stati d’ansia.

”Questi disturbi – spiega Emilio Sacchetti, presidenteeletto SIP e direttore del Dipartimento di Salute Mentaledell’Azienda Spedali Civili di Brescia – sono i piu’frequenti. Insorgono di norma nell’adolescenza o fra igiovani adulti, con picchi d’incidenza fra i 14 e i 30 anni(ma che possono perdurare se non adeguatamente trattati) e unrapporto donna-uomo di circa 2:1 per fattori complessi diordine sociale e biochimici. Sono stati suddivisi in tregrandi categorie: un primo gruppo che racchiude alcuni trattid’ansia (panico, ansia generalizzata, fobie, disturboossessivo-compulsivo, stress) scorporandoli tra di loro, unsecondo che comprende i disturbi legati a stress e traumicompulsivi e l’ultimo che riguarda i disturbiossessivo-compulsivi (disturbo ossessivo compulsivo,tricotillomania).

Le cure possono essere di tipo farmacologico e non, conpsicoterapie ad indirizzo cognitivo e cognitivocomportamentale, le uniche che possono dare qualchebeneficio, rispetto ad altre terapie che hanno evidenze dalnullo al modesto.

Tra i farmaci i piu’ in uso vi sono gli ansiolitici(benzoazepine), indicati nella fase acuta o per l’ansiacronica, ma al cui uso ed abuso (dosaggi eccessivi) sonocorrelati problemi di dipendenza, di tipo cognitivo e diattenzione. Da qui l’indicazione ad orientarsi piuttostoverso terapie a base di antidepressivi cha hanno una realeazione terapeutica”.

red/mpd