Ricerca: supermolecole e nanostrutture, scoperto il ‘DNA ingegnere’

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(askanews) – Milano, 8 ott – Ricercatori della Statale diMilano hanno scoperto come ”supermolecole” di DNA possano”costruire” un materiale nuovo, un gel altamentebiocompatibile con numerose potenziali applicazioni. Lavorosu PNAS.

Il DNA, noto per essere il veicolo del codice genetico, e’una molecola che a causa delle sue eccezionali proprieta’,sta suscitando un grande interesse nel campo della scienzadei materiali e delle nanotecnologie. Da una decina d’annidiversi scienziati in tutto il mondo hanno scoperto che puo’essere utilizzato per costruire nanostrutture di variogenere: nanocontenitori, nanolucchetti, nanomacchine.

L’aspetto forse piu’ straordinario di questi sviluppi e’ che,quando le sequenze delle quattro diverse basi che compongonoil DNA sono sapientemente selezionate, le nanostrutture siautoassemblano spontaneamente. All’interno del Dipartimento di Biotecnologie Mediche eMedicina Traslazionale dell’Universita’ di Milano si e’costituito un team interdisciplinare formato da fisici(Tommaso Bellini e . Roberto Cerbino) e da biologi molecolari(Rosanna Asselta) che operano in questo settore. Il team,guidato da Bellini, dopo avere ottenuto importanti risultatisfruttando le proprieta’ del DNA per studiare la strutturadei cristalli liquidi, ha avviato una collaborazione confisici teorici dell’Universita’ La Sapienza di Roma perprogettare strutture di DNA che diano luogo a nuovimateriali. In particolare sono state realizzate”supermolecole” che combinano tra loro diversi filamenti diDNA e che prendono la forma di nanostelline con tre o quattrobracci. Queste nanostelline possono attaccarsi tra loro sullepunte dei bracci. Modificando il modo e le condizioni con cuiesse si uniscono, si possono produrre strutture liquideoppure di tipo gelatinoso aventi una ampia gamma diproprieta’.

In un articolo recentemente pubblicato sui Proceedings ofthe National Academy of Science, i ricercatori di questo teamhanno mostrato come queste nanostelline possano formare ungel completamente costituito da DNA e acqua. Si tratta di unmateriale nuovo, altamente biocompatibile, con variepotenziali applicazioni, che vanno dal trasporto di farmaci,alla realizzazione di un nanoambiente per la espressione diproteine, all’autoassemblaggio di materiali con interessantiproprieta’ meccaniche ed elastiche. Questo primo lavoro ha confermato che e’ possibileingegnerizzare nanostrutture di DNA e fare in modo che essespontaneamente si aggreghino nella maniera voluta. Scegliendola sequenza delle basi si possono controllare sia la forma diqueste supermolecole (stelle, prismi, dodecaedri, tubi), chela maniera con cui esse si uniscono tra loro. ”Il nostrorecente lavoro dimostra le immense prospettive che l’uso delDNA offre nello studio della materia. La possibilita’ diinventare e realizzare nanostrutture con forma e proprieta’ apiacimento consente di investigare aspetti della materiaaltrimenti inaccessibili e, in prospettiva, di realizzaremateriali intelligenti finora sconosciuti”, concludeBellini.

red/mpd