Salute: giocare non sempre sicuro per i bimbi. Attenzione a gonfiabili

FEB 8, 1321 -

(askanews) – Roma, 3 ott – I bambini sono spesso vittime diincidenti legati all’attivita’ ludica: il dato annualeeuropeo – diffuso in un convegno alll’Ospedale Bambino Gesu’-indica 139 mila accessi al pronto soccorso per incidenti daattrezzature da gioco (in aree sia pubbliche che private) e57 mila accessi per problemi legati all’uso di giocattoli. Nella top ten dei giocattoli/attrezzature potenzialmentepericolosi: l’altalena, lo scivolo, il seggiolone, ifasciatoio, la giostra, la carrozzina, il passeggino, ibarattoli di pillole, il triciclo. I bimbi maschi piu’esposti a incidenti In Italia gli incidenti rappresentano laprincipale causa di morte e di disabilita’ in eta’ evolutivadopo il primo anno di vita e la maggior parte di quelli conesito mortale nell’infanzia (circa il 50% del totale),avviene sulla strada. Secondo le stime (SINIACA) ogni annogli incidenti domestici coinvolgono circa 3 milioni dipersone di tutte le eta’ e costano la vita a oltre 5.000persone, di cui il 2% tra 0 e 14 anni (circa 100 bambini). In eta’ pediatrica gli incidenti prevalgono nettamente tra imaschi, per la maggiore predisposizione a fare – sin dapiccolissimi – giochi piu’ pericolosi, a esplorare il mondoin maniera diversa rispetto alle femmine.

L’eta’ del bambino incide sul tipo di rischio: fino ai 3mesi di vita gli incidenti domestici in genere avvengono perdisattenzioni dei familiari (cadute da fasciatoio, marsupio,letto, non adeguata somministrazione di alimenti o farmaci).

Dai 3 ai 6 mesi aumenta il rischio di cadute per la maggiormobilita’ del piccolo. Tra i 6 e i 12 mesi la fanno dapadrone le cadute, ingestioni e inalazioni di corpiestranei.

La fascia di eta’ 1-3 anni e’ quella di maggior rischioper l’accresciuta autonomia del bambino. Anche in questo casogli incidenti piu’ frequenti sono intossicazioni, traumi,ustioni, ingestioni ed inalazioni di corpi estranei. Tra i 3e i 6 anni aumentano i traumi legati all’attivita’ ludica,mentre oltre i 6 anni si registra l’aumento del rischio ditraumi legati allo sport.

L’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ ha realizzato unostudio dettagliato dell’attivita’ del pronto soccorsoanalizzando gli accessi (22.760) nell’arco di 6 mesi(luglio-dicembre 2011). Dall’indagine e’ emerso che piu’ diun bambino su 10 (11,02% degli accessi) arriva in ospedalecon diagnosi di ”incidente”. La maggior parte e’ di sessomaschile (58,2% contro 41,8% femmine). Tra i codici rossi(il grado piu’ grave su una scala di 4: rosso, giallo, verdee bianco), la maggior parte dei bambini e’ arrivata in prontosoccorso con trauma cranico (33,3%) o con la frattura delcranio (16,7%).

Stesse percentuali per i politraumi (33,3%) e per leintossicazioni (16,7%). Tra i codici gialli, la percentualepiu’ alta riguarda la frattura di gambe e braccia (artisuperiori 37,2%, arti inferiori 4,6%). Percentuali minori perle intossicazioni (6%), ingestione (5,2%) e inalazione (2,5%)di corpi estranei. La caduta e’ la modalita’ di incidentepiu’ comune in eta’ pediatrica (circa il 50% dei casi). Sicade da fermi o in movimento; dalle braccia di mamma e papa’,ma anche dal letto, dal seggiolone, dalla sedia, dalpasseggino, dalle scale; quando si gioca dall’altalena, se sifa sport dai pattini e da cavallo. Seguono gli urti, i traumi sportivi, gli incidentistradali, le pallonate, gli schiacciamenti, lo scivolamentoin piscina o nella vasca e le aggressioni. Nel complesso, il78,6% dei bambini ha riportato un trauma, il 12,4% ferite, il5,9% ha inalato o ingerito corpi estranei, 1,7% e’ rimastovittima di intossicazioni, l’1% di ustioni e lo 0,4% di morsidi animali. Per 76,9% dei bambini la prognosi e inferiore ai20 giorni, per il 17,6 superiore a 30 giorni. E gli specialisti segnalano un tipo di trauma in grandeascesa tra i bambini negli ultimi anni: quello legato aimomenti di gioco sui gonfiabili. Dagli 8 casi del 2002 si e’passati agli 81 registrati nel 2012. I 431 incidenti totalisi sono verificati per la maggior parte nella fascia d’eta’3-6 anni. La meta’ dei piccoli ha riportato una frattura eper 2 su 10 e’ stato necessario il ricovero. red/mpd