Vaticano: 50 anni fa la ‘Pacem in Terris’. Giovedi’ Papa la ricorda

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 1 ott – ”La Pace in terra,anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, puo’venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispettodell’ordine stabilito da Dio”. Cosi’ si apre la letteraenciclica di Giovanni XXIII ”Pacem in terris”, uno deidocumenti piu’ innovativi prodotti dal megistero papale negliultimi decenni e che tanto ha influenzato ampli settori dellaChiesa cattolica. Fu l’ultima enciclica pubblicata da papaGiovanni XXIII l’11 aprile 1963, quando il Pontefice era gia’gravemente segnato dai sintomi della malattia che lo portera’pochi mesi dopo alla morte. Una enciclica, criticata dallaparte piu’ conservatrice del cattolicesimo, che segue diquasi un anno i drammatici eventi legati alla ‘Guerra fredda’che sfocio’ nella crisi tra Usa e Urss per i missili a Cuba edi due dall’inizio della costruzione del muro a Berlino.

Ma la ‘Pacem in terris’ si e’ subito imposta anche comeun’enciclica amata dal mondo laico che l’ha sempreinterpretata come uno dei ‘ponti’ piu’ larghi verso il mondodei non credenti con il suo porre al centro il dialogo,l’impegno comune per la pace, con il privilegiare piu’ cio’che unisce che cio’ che divide. Non e’ un caso che ildocumento papale viene rivolto si’, ed innanzitutto, al mondoecclesiale ma anche ”a tutti gli uomini di buona volonta”’per una riflessione comune ”sulla pace fra tutte le gentinella verita’, nella giustizia, nell’amore, nellaliberta”’.

Racconta lo scomparso don Andrea Gallo nel suo ultimolibro, che un’intellettuale laica come Fernanda Pivano avevafatto proprio dell’enciclica di papa Giovanni uno dei suoitesti di riferimento citandola addirittura in latino.

Proprio quest’anno la ‘Pacem in terris’ compie 50 anni divita e la Chiesa catolica la sta celebrando con piu’ di unainiziativa. Divisa in cinque capitoli, l’enciclica affronta itemi dei rapporti tra gli esseri umani e i poteri pubblici”all’interno delle singole comunita’ politiche”; gliaspetti fondamentali del bene comune; i compiti dei poteripubblici e i diritti e i doveri della persona; i rapporti fracattolici e non cattolici in campoeconomico-sociale-politico; il problema dei profughi politicie del disarmo.

Di quel documento profetico si continua a discutere e ilPontificio Consiglio Giustizia e pace vi dedichera’, apartire da domani, tre Giornate celebrative con lapartecipazione di rettori e docenti delle Universita’cattoliche e pontificie da tutto il mondo. Ad approfondire leintuizioni contenute nel documento saranno 4 workshop.

Questo mentre giovedi’ 3 ottobre papa Francesco, alla vigiliadel suo viaggio ad Assisi, ricevendo gli studisoi, non fara’mancare le sue riflessioni su un tema a lui tanto caro,quello della pace e del dialogo tra credenti e non credenti.

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