Ricerca: radiologia, specialista italiano Rossi ai vertici mondiali

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(askanews) – Pavia, 1 ott – La radiologia nel mondo parlaitaliano. Sandro Rossi, presidente della ”Fondazione curamini-invasiva tumori” e direttore della Struttura Complessadi Medicina VI ed Ecografia interventistica della FondazionePoliclinico San Matteo IRCCS di Pavia, e’ tra i 100 autoripiu’ citati nella letteratura scientifica nel campo dellaradiologia tra il 1945 e il 2012. E’ quanto emerge da unarticolo pubblicato sul numero di settembre della piu’importante rivista americana del settore, l”’AmericanJournal of Roentgenology”. Lo studio ha analizzato i lavoripubblicati sulle dodici principali riviste di radiologia,selezionate per impact factor (il parametro piu’ utilizzatoper valutare l’impatto di una pubblicazione) e valorestorico, che hanno ricevuto il maggior numero di citazioni.

Rossi e’ stato il primo ricercatore al mondo ad averpubblicato, nel 1996, uno studio sulla termoablazione aradiofrequenza nel tumore del fegato, una tecnica innovativache ha aperto la via a un metodo rivoluzionario neltrattamento di questa neoplasia, alternativo rispetto allachirurgia tradizionale.

Nella top 100, i due lavori che portano la firma del prof.

Rossi (oltre a quello del 1996, un altro del 1998) sono statigli unici ad aver raddoppiato in pochi anni il numero dicitazioni (passando da 259 a 515 e da 202 a 405). ”E’ unrisultato prestigioso per la ricerca italiana che dimostra disaper competere a livello mondiale – spiega lo stesso SandroRossi -. La termoablazione percutanea o intra-operatoriapermette di eliminare le cellule malate in 10-15 minuti, conmeno rischi e complicanze per i pazienti rispetto allachirurgia tradizionale, che richiede di solito almeno 2 ore.

Ogni anno in Italia circa 1500 persone sono operate conquesta tecnica. Il tumore del fegato nel nostro Paese nel2012 ha fatto registrare 12.800 nuove diagnosi ed e’ al terzoposto per mortalita’ nella fascia di eta’ compresa fra i 50 ei 69 anni. In oltre il 90% dei casi insorge in personecolpite da cirrosi epatica. Con questa tecnica inoltre ipazienti possono tornare in poco tempo alle attivita’quotidiane perche’ non richiede tagli sulla pelle e vieneeseguita in anestesia locale”. Nella classificadell”’American Journal of Roentgenology” il nostro Paese,con 10 articoli, e’ il secondo dopo gli Stati Uniti (57) pernumero di studi che hanno ottenuto il maggior numero dicitazioni. Seguono Germania (9), Francia (7) e Regno Unito(6). red/mpd