Immigrati: Ocse, in 10 anni laureati cresciuti del 70% a quota 27 mln

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(askanews) – Roma, 1 ott – La crisi economica cambia i flussimigratori e vede l’affermarsi del fenomeno cosiddetto di’fuga di cervelli’ rispetto allo stereotipo classico delmigrante povero e poco istruito che lascia il proprio paeseper arricchire la manodopera poco qualificata di aree piu’sviluppate.

Dal 2000, infatti, il numero degli immigrati laureati nei34 paesi dell’area Ocse – convenzionalmente ritenuta la piu’sviluppata – e’ cresciuto del 70%, raggiungendo quota 27milioni di persone nel 2010/11. Di questi, circa il 17%,cioe’ 4,7 milioni di persone sono arrivate negli ultimi 5anni, complici anche il forte incremento dei tassid’istruzione nelle economie cosiddette ”emergenti”, maanche le difficolta’ di spendere le proprie competenze ineconomie piccole e periferiche. Lo attesta un’analisi congiunta dell’Organizzazione per lacoooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e deldipartimento Economia e Affari sociali delle Nazioni uniteche verra’ presentata a New York il 3 e 4 ottobre inoccasione del Dialogo Onu ad alto livello sulla migrazioneinternazionale e lo sviluppo.

Nello specifico, l’analisi rileva come un quinto di tuttigli immigrati laureati presenti nell’area Ocse nel 2010/11provenga da India (2 mln, +78% dal 2000/11), Cina (1,7 mln,+71%), Filippine (1,4 mln, +60%).

Se queste grandi economie emergenti ”sfornano” laureati,e’ anche vero che il fenomeno della ”fuga dei cervelli” e”’particolarmente acuto nei piccoli paesi e in quelliinsulari dell’Africa e dell’America latina”, si osserva nelrapporto. In tale quadro, gli ultimi dati attestano comealcuni paesi, ad esempio i Caraibi, vedano la maggioranza deipropri laureati vivere nell’area Ocse, piuttosto che inpatria.

Se per questi paesi il tasso di emigrazione di laureati e’il piu’ alto in termini assoluti, in termini di crescita delfenomeno, sono i paesi europei in testa alla classifica: dal2000 ad oggi il piu’ alto incremento degli emigrati laureatie’ stato registrato in Albania (+9,1%), Romania (+8,3%),Moldova (6,3%), Lituania (+4,5%).

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