Immigrati: Ocse, crisi rallenta flussi. Parte in media 1 mln in meno

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(askanews) – Roma, 1 ott – Su una popolazione mondiale di 7miliardi di persone circa 232 milioni sono migranti, ma lacrisi economica ha determinato un forte rallentamento dellacrescita dei flussi: se, infatti, negli anni ’90 lasciavanoil proprio paese d’origine 2 milioni di persone l’anno inmedia, il dato e’ cresciuto a 4,6 milioni tra il 2000 e il2010 per poi scendere agli attuali livelli medi di 3,6milioni di migranti l’anno.

Ne deriva che, rispetto alla popolazione mondiale, ilnumero di immigrati internazionali e’ relativamente piccolo:il 3,2% nel 2013, non di molto superiore al 2,9% del 1990.

Parallelamente, e’ piuttosto basso il numero di rifugiatirichiedenti asilo registrati nel 2013: pari a 15,7 milioni,il 7% del totale degli immigrati. Cambia, inoltre, la rotta’classica’ dell’immigrazione da sud a nord del mondo, laddovemolti scelgono di trasferirsi in paesi in via di sviluppo. Lo attesta un’analisi congiunta dell’Organizzazione per lacoooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e deldipartimento Economia e Affari sociali delle Nazioni uniteche verra’ presentata a New York il 3 e 4 ottobre inoccasione del Dialogo Onu ad alto livello sulla migrazioneinternazionale e lo sviluppo.

Nello specifico, lo studio rileva che il 14% di quantiimmigrati nei 34 Paesi Ocse sono arrivati negli ultimi cinqueanni, rapporto che ”e’ significativamente sceso rispetto al2000 a causa di una diminuzione del numero di persone che halasciato l’America latina in virtu’ della crisi che hacolpito Stati uniti e Spagna, le loro principalidestinazioni”, come si legge nello studio.

L’incidenza dell’immigrazione ispanica e’ infatti la piu’alta nell’area Ocse, all’interno della quale e’ proprio ilMessico, in termini assoluti, il principale paese dipartenza, con 11 milioni di immigrati.

In termini di crescita, pero’, predomina la comunita’africana aumentata del 53% negli ultimi 10 anni all’internodell’area Ocse della quale non e’ membro nessun paese delContinente nero.

D’altra parte, gli Stati Uniti restano nel 2013 il paeseal mondo che ospita il maggior numero di immigrati: 45,8milioni, il 20% del totale globale. Seguono Russia (11 mln),Germania (9,8 mln), Arabia Saudita (9,1 mln). L’Italia nonfigura tra i primi 10 paesi di destinazione.

A confermare l’incidenza della crisi economica globale suiflussi migratori, l’analisi attesta come, negli ultimi 5anni, il tasso di disoccupazione tra gli immigratiall’interno dell’area Ocse e’ cresciuto del 2% toccando quota16%. Tale incremento dei disoccupati prevale tra gliimmigrati africani (+4,3%) e latino americani (+3,4%). Non e’ un caso che nel 2013 gli 81,9 milioni di immigratinati a sud del mondo e trasferitisi a nord, sono stati dipoco superati dagli 82,3 milioni che si sono spostati tra sude sud del mondo scegliendo cioe’ come destinazione un paese”in via di sviluppo”.

stt/mpd