Media: a Cortile giornalisti confronto direttori su etica e professione

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(askanews) – Roma, 25 set – Etica della professione e rispettoper la persona. Sono le regole fondamentali che ungiornalista dovrebbe sempre seguire nell’esercizio dellapropria funzione.

E’ quanto emerso dal Cortile dei Gentili dei giornalisti,organizzato stamane a Roma dal presidente del PontificioConsiglio della Cultura il card. Gianfranco Ravasi, a cuihanno preso parte stamane i direttori delle piu’ importantitestate giornalistiche italiane: Mario Calabresi, direttoreLa Stampa, Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere dellaSera, Ezio Mauro direttore di Repubblica, Roberto Napoletano,Direttore del Sole24ore, Virman Cusenza, direttore delMessaggero, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire e GiovanniMaria Vian, direttore dell’Osservatore Romano.

”E’ l’occasione per sviluppare una discussione critica eautocritica – ha detto De Bortoli durante il confronto apertonel Tempio di Adriano – sulla nostra professione. Leoccasioni di dialogo e incontro” tra credenti e non credenti”sono state favorite anche dalla stampa e il suo senso diresponsabilita’ del proprio ruolo”. ”La liberta’ di stampa – ha proseguito il direttore delCorriere della Sera – si accompagna alla responsabilita’ delnostro ruolo. Possiamo anche distruggere delle persone ma nonce ne possiamo dimenticare, se la verita’ e’ diversa daquella scritta da noi. Se c’e’ una colpa della quale ci siamomacchiati e’ che spesso abbiamo dimenticato la centralita’della persona che non e’ merce di un’informazione frettolosae non puo’ essere privata del rispetto. Abbiamo inoltre ildifetto di dimenticarci facilmente di quello che e’ avvenutocome se non fosse parte della storia. Credo che sia undifetto che merita una riflessione sull’etica della nostraprofessione”.

Anche il nuovo modo di comunicare di papa Francesco hacambiato in parte le modalita’ di lavoro della stampa: ”LaChiesa sta cambiando – ha osservatore il direttore delMessaggero, Virman Cusenza – la sua fisionomia di potere nelrapporto con la stampa. In questo momento la forza dirompentedel messaggio di papa Francesco e’ legata ad un’operazione dievoluzione di potere che la Chiesa stessa aveva”. ConFrancesco, ha aggiunto Cusenza, ”siamo costretti anche aduna semplificazione del linguaggio che non e’ unabanalizzazione ma una sofisticazione per dare con piu’ forzae chiarezza il messaggio stesso del pontefice”.

”Quello che e’ accaduto” con l’elezione di Bergoglio”e’ certamente un qualcosa di storico – ha aggiuntoTarquinio – C’e’ stato un rivoluzionamento degli sguardi suigesti della Chiesa.

Questo e’ dovuto al grande carisma di papa Francesco ma ancheal grande gesto di Benedetto XVI”.

Il direttore di Avvenire e’ poi tornato sulla questionedei valori in particolare quelli ”non negoziabili” che”sono i valori su cui non si fa mercato. Mi auguro chequesto dialogo fecondo” sposti ”lo sguardo dove va messocioe’ sul popolo che vive la realta’ di questo mondo”.

dab/gc