LoppianoLab: Delrio, da piccole comunita’ migliori risorse cambiamento

56 4, 1316 -

(askanews) – Incisa Valdarno (Fi), 21 set – ”E’ dalle piccolecomunita’ e dal locale che provengono oggi le miglioririsorse per il cambiamento del nostro Paese”. Lo ha detto ilministro degli Affari regionali Graziano Delrio, intervenutoieri sera a LoppianoLab, in un incontro con gli studentidell’Istituto universitario Sophia.

Sul palco anche due docenti dello IUS: l’urbanista ElenaGranata e il politologo Alberto Lo Presti. Moderatore dellaserata Michele Zanzucchi, direttore del periodico ‘Citta’Nuova’. ”La citta’ e’ un luogo delicatissimo – ha proseguitoDelrio – va molto amata per questo credo che oggi la culturadella comunita’ e della citta’ vada ripensata. Negli ultimi20 anni e’ stata data precedenza agli spazi privati maoccorre riconsiderare il ruolo,  la cura di quelli pubblici perche’ e’ li’ che naturalmente si svolgono i riti dellanostra quotidianita’, che creano comunicazione, rapporti”. Esulle aspettative di soluzione della crisi riposte nellapolitica nazionale: ”Stiamo chiedendo risposte ad un livelloistituzionale dal quale non possono arrivare; le rispostesono nella societa’ che ha la capacita’ di provocare grandicose”. E affrontando il grande tema dell’identita’ deigiovani nel panorama sociale attuale, ha affermato che lanostra societa’ deve superare un difetto culturale verso igiovani. ”Una societa’ che voglia investire sui giovani deveavere il coraggio di lasciarli sbagliare”. Denuncia poi lamancanza di spazi e risorse che li incoraggino ad impegnarsie a rischiare ma non nega, allo stesso tempo, che la societa’debba essere esigente nei loro confronti: ”perche’altrimenti significa che non si ha stima di loro”.   Poi dalpanorama italiano si e’ passati alla prospettiva europea:alla domanda su come superare localismi e nazionalismi inEuropa, il ministro si e’ dimostrato ottimista verso ilcontributo dei giovani: ”Nascera’ presto una generazione difigli, di giovani fondatori dell’Europa.

Abbandoneranno il concetto di nazione abbracciando quellodi ”patria”’. E ad uno studente egiziano, sui moti dipiazza Tahrir: ”Dobbiamo chiedere scusa ai giovani arabisull’altra sponda del Mediterraneo. Dovremmo fare di piu’ peraiutare una transizione democratica dei loro Paesi.  Occorreriscoprire la vocazione del nostro territorio nazionale adessere ponte nel cuore del Mediterraneo, verso le culturedell’Africa del Nord, del Medio Oriente”.

afe/mau