Cattolici: conclusa settimana sociale, new deal riparta da famiglia

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(askanews) – Torino 16 set – Se non si riconosce il ruolocentrale della famiglia nella societa’ il paese resta piu’povero ed e’ condannato a restarlo sempre di piu’. Unafamiglia che nasce dall’unita’ dell’uomo e della donna,aperta ai figli, alla vita, all’impegno e all’assunzione diresponsabilita’. La famiglia come speranza e futuro per lasocieta’, sintetizza il presidente di Azione Cattolica,Franco Miano a conclusione della 47esima settimana socialedei cattolici italiani che si e’ svolta a Torino. E quindi”il new deal italiano” deve ripartire dalla famiglia. Sonoi messaggi centrali dei quattro giorni di dibattito al TeatroRegio con 1300 delegati, di cui 80 vescovi, nel corso deiquali e’ stata anche lanciata la proposta di una giornata perla celebrazione della famiglia, che ne metta i suoi valori alcentro del dibattito pubblico.

Molte le proposte concrete. A cominciare da quelleeconomiche e in particolare fiscali come il Fattore Famiglia,da reinserire nel piano nazionale famiglia, basatosull’introduzione di una area non tassabile proporzionale alcarico familiare reale. Il costo del Fattore Famiglia, checonsentirebbe di far uscire dalla soglia di poverta’ unmilione di nuclei familiari, viene valutato in 14 miliardi esarebbe finanziabile con una rimodulazione delle aliquoteIrpef per i redditi alti e molto alti, allineandosi all’Ue.

Viene anche considerata necessaria la rivalutazione delminimo reddito personale per essere considerati familiari acarico, dagli attuali 2.840 euro ad almeno 6.500 euro. E poisostegno sulle tariffe, revisione dell’Isee (indicatore disituazione economica equivalente) e un appello a non alzarel’Iva. Sul fronte scolastico la parita’ deve divenireeffettiva a garanzia dell’esercizio del diritto alla liberta’di scelta educativa della famiglia, come riconosciuto dallaCostituzione, sottolineando che ”una liberta’ a pagamentonon e’ vera liberta”’. Sul welfare occorre poi fare un saltodalla logica assistenzialistica parcellizzata sulla famigliaa una logica ”abilitante”, in grado di dare attuazione aldettato costituzionale e rendere la famiglia un soggettoattivo a pieno titolo, un interlocutore istituzionalericonosciuto. E quindi si pone il problema della suarappresentanza: secondo i relatori si puo’ cominciare inambito regionale. Qui si potrebbero attivare le proposte adesempio, della ”Valutazione d’impatto familiare” (Vif),sulla falsariga della Valutazione di impatto ambientale perle opere infrastrutturali (Via): vincolante per rendereoperative determinate norme (in materia fiscale,assistenziale, educativa), per bloccarle o modificarle. Vieneanche suggerito di riequilibrare la spesa sui ticket sanitariin base ai redditi, liberando risorse.

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