Prezzi: Cia, aumenti prodotti agricoli tagliati da impennata costi

38 5, 1312 -

(askanews) – Roma, 10 set – L’aumento dei prezzi agricoli suicampi, registrato nel secondo trimestre (piu’ 9,9% rispettoall’analogo periodo del 2012, ma in calo dello 0,8% neiconfronti dei precedenti tre mesi) compensa soltanto inminima parte le forti ‘cadute’ degli anni passati e siridimensiona di molto se raffrontato all’impennata dei costiproduttivi che le imprese sono state costrette adaffrontare.

E’ quanto sottolinea la Cia-Confederazione italianaagricoltori in merito ai dati resi noti oggi dall’Istat.

”Se si fa un raffronto tra gli aumenti dei prezziagricoli all’origine e quello dei costi produttivi pagatidall’agricoltore (circa il 5%) puo’ apparire una tendenzaestremamente positiva per i produttori. Cosi’, pero’, none’.

Basta, infatti, ricordare – afferma il presidente della CiaGiuseppe Politi – che agli oneri relativi ai prodottiacquistati dagli imprenditori agricoli vanno aggiunte lespese contributive e quelle relative ad una burocrazia semprepiu’ asfissiante. Di conseguenza, i margini di guadagno siriducono sensibilmente. E gli agricoltori continuano adoperare tra innumerevoli difficolta”’.

D’altra, parte una conferma delle difficolta’ delleimprese agricole viene -sostiene ancora la Cia- dal calo delvalore aggiunto. Il che ha, di fatto, frenato un andamentoche, in termini di Pil, vedeva proprio l’agricoltura unicosettore a crescere. E cio’ e’ determinato, oltre che dallecondizioni climatiche che hanno pesato non pocosull’attivita’ delle campagne, anche dal continuo aumentodegli oneri produttivi, contributivi e burocratici cheaggravano sempre di piu’ i bilanci aziendali. ”Il che-conclude il presidente Politi- sta provocando grandiproblemi tra i produttori, che vedono allontanarsi sempre dipiu’ sviluppo e competitivita”’.

red/mau/ss