Scuola: Actionaid, sia laboratorio di cittadinanza attiva

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(askanews) – Roma, 9 set – ”E’ necessario che la scuola italianasi trasformi da istituzione delegata alla sola istruzione adun laboratorio di cittadinanza attiva”. E’ con questoauspicio che Marco De Ponte, segretario generale diActionAid, saluta in una nota l’inizio dell’anno scolastico2013 – 2014, ricordando che, ”in un Paese in cui il tasso diabbandono scolastico si e’ attestato nel 2012 al 17.6%, moltoal di sopra della media europea che e’ del 12.8%,l’esperienza ci ha insegnato che concetti come ‘inclusione’ e’partecipazione’ devono diventare le parole d’ordine”.

”Non possiamo dimenticare che anche in Italia a volte e’difficile mandare i propri figli a scuola”, spiega De Ponte:”ci sono aree, come il cratere aquilano, dove i bambiniricominceranno anche questo anno scolastico dentro un Muisp,un Modulo ad uso scolastico Provvisorio, ormai vecchio, conproblemi di riscaldamento, di fognature e diinfiltrazioni”.

ActionAid vuol fare la sua parte e contribuire atrasformare le scuole e i territori in luoghi dove i bambinie i ragazzi possano partecipare alla vita della propriacomunita’, facendo crescere la loro coscienza di ”giovanicittadini attivi”. Fenomeni come l’abbandono scolastico, maanche il bullismo e l’incremento del consumo di alcool edroghe sono sintomi di un disagio sociale forte che vacombattuto prima di tutto nelle scuole.

Questo e’ il senso dell’iniziativa di raccolta fondi concui ActionAid all’avvio del nuovo anno scolastico chiede aicittadini italiani di ‘adottare una scuola’: con soli 65centesimi al giorno, infatti, sara’ possibile sostenerebambini, famiglie, donne e giovani e contribuire a crearel’Italia del futuro. Contribuire sara’ facile, sostenendo conuna donazione attraverso bonifico bancario e conto correntepostale. Sara’ possibile monitorare l’utilizzo dei fondiattraverso due comunicazioni all’anno specifiche masoprattutto scrivere direttamente alla scuola e visitarla.

”Con questa iniziativa – conclude De Ponte – vogliamoessere vicino a tutte quelle persone che in Italia vivonoogni giorno dei piccoli terremoti personali, che mettono indiscussione le loro vite, che vedono negati i propri dirittie che per questo si sentono escluse dalla partecipazione allavita del Paese”. ”Vogliamo ripartire dalle scuole percoinvolgere bambini e ragazzi, ma anche le loro famiglie e lecomunita’ in cui vivono, in un percorso che li rendapartecipi e consapevoli dei propri diritti e consenta loro diriappropriarsi di spazi e luoghi in cui possano sentirsirealmente cittadini”.

red/sam/bra