Export: Coldiretti, volta cibo ‘made in Italy’ fuori Ue (+12%)

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(askanews) – Roma, 6 set – Le esportazioni di cibi e bevande Madein Italy aumentano del 12 per cento fuori dall’Unione Europeadove si e’ arrivati a realizzare oltre un terzo del fatturatodei prodotti agroalimentari diretti all’estero nel 2013. E’quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base deidati Istat relativa al commercio estero nei primi cinque mesidell’anno.

La maggioranza delle spedizioni extracomunitarie e’diretta verso altri Paesi europei che non fanno partedell’Unione che sono anche quelli che crescono di piu’ (+11%rispetto allo scorso anno), che superano di poco in valoreassoluto gli Stati Uniti (in crescita del 7%) e i Paesiasiatici (che crescono dell’8%). Il prodotto alimentareitaliano piu’ esportato all’estero – continua la Coldiretti -e’ il vino. Un segnale positivo in vista dell’Expo che deverappresentare l’occasione per fare conoscere la veraidentita’ del prodotto italiano all’estero dove il nemicomaggiore – sostiene la Coldiretti – sono le imitazioni lowcost con il cosiddetto ‘Italian sounding’ che colpisce iprodotti piu’ rappresentativi dell’identita’ alimentarenazionale. Nei diversi continenti sono infatti in venditainquietanti aberrazioni, dallo ‘Spicy thai pesto’statunitense al ‘Parma salami’ del Messico, ma anche unacuriosa ‘mortadela’ siciliana dal Brasile, un ‘salamicalabrese’ prodotto in Canada, il ‘provolone’ del Wisconsin,gli ‘chapagetti’ prodotti in Corea. Le denominazioni Parmigiano Reggiano e Grana Padano sonole piu’ copiate nel mondo con il Parmesan diffuso in tutti icontinenti, dagli Stati Uniti al Canada, dall’Australia finoal Giappone, ma in vendita c’e’ anche il Parmesao in Brasile,il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesao in tutto ilSud America. Per non parlare del Romano, dell’Asiago e delGorgonzola prodotti negli Stati Uniti dove si trovano ancheil Chianti californiano e inquietanti imitazioni disoppressata calabrese, asiago e pomodori San Marzanospacciate come italiane. E in alcuni casi sono i marchistorici ad essere ‘taroccati’come nel caso della mortadellaSan Daniele e del prosciutto San Daniele prodotti in Canada.

Bisogna combattere un inganno globale per i consumatoriche – conclude la Coldiretti – causa danni economici e diimmagine alla produzione italiana sul piano internazionalecercando un accordo sul commercio internazionale nel WorldTrade Organization per la tutela delle denominazioni daifalsi.

red/rus