Calabria/Universita’: nuovo progetto antisismico di ”stampo” borbonico

NOV , 1310 -

(askanews) – Rende (Cs), 4 set – Le norme antisismicheattualmente vigenti nella nostra legislazione risalgono al2008 e sono in corso di revisione. Non tutti sanno, pero’,che il primo regolamento del genere d’Europa fu imposto daiBorboni subito dopo il catastrofico terremoto che nel 1783distrusse gran parte della Calabria meridionale, con circa30.000 vittime. Fu, allora, redatto un codice per lacostruzione degli edifici che raccomandava l’utilizzo di unarete di legno all’interno della parete in muratura.

L’efficacia di questo sistema costruttivo si dimostro’durante i successivi eventi tellurici che colpirononuovamente la Calabria, nel 1905 e nel 1908 (circa nove gradidi intensita’ sulla scala Mercalli, magnitudo 6.9 sulla scalaRichter): danni non significativi con limitate porzioni dimuratura collassate e in nessun caso crolli totali. Allo stesso modo si comporto’ anche il palazzo del Vescovodi Mileto, ricostruito dopo il 1783 adottando gliaccorgimenti antisismici contenuti nel regolamentoborbonico.

L’edificio e’ ora completamente abbandonato e in evidentestato di degrado, ma la sua struttura ha attraversato oltre200 anni di storia senza cedimenti.

Questa stessa tipologia di struttura e’ stata orasottoposta a una serie di test nel laboratorio di provemeccaniche dell’Istituto per la valorizzazione del legno edelle specie arboree del Consiglio Nazionale delle Ricerche(Cnr-Ivalsa) di San Michele all’Adige (TN). La parete e’stata costruita con la collaborazione del Dipartimento diScienza della Terra dell’Universita’ della Calabria (Unical)per analisi chimiche e petrografiche al fine di ottenere,oltre alle caratteristiche dimensionali e di apparecchiodella muratura intelaiata, anche simili prestazionimeccaniche di malta e pietre.

”Si tratta – spiega Nicola Ruggieri, ricercatore diUnical – di una riproduzione pressocche’ identica di unaparete dell’edificio vescovile a Mileto, in scala 1:1,costituita da muratura rinforzata da un’intelaiaturalignea”. La specie legnosa utilizzata e’ stata identificatanei laboratori Ivalsa come castagno calabrese. ”Per le prove – spiega Ario Ceccotti, direttore di Ivalsae responsabile scientifico del progetto insieme a RaffaeleZinno dell’ateneo calabrese – abbiamo imposto alla sezioneuna serie di spostamenti alternati nelle due direzioni viavia crescenti, cosi’ da simulare il comportamento alle azionisismiche, anche le piu’ imposrtanti, della pareteintelaiata”.

La parete ha mostrato un eccellente comportamentoantisismico, evidenziando una buona duttilita’ garantita dalriempimento interno dei telai – con qualche piccolaespulsione di muratura – mentre gli stessi telai di legno(sia le aste sia i nodi) sono rimasti quasi completamenteintegri. ”Gia’ nel 1908, in seguito al catastroficoterremoto che distrusse Reggio e Messina – continua Ruggieri- il geografo Mario Baratta, fondatore della sismologiastorica, rilevava le buone qualita’ sismiche dell’edificio diMileto. Oggi al Cnr-Ivalsa abbiamo avuto conferma di taleresistenza”.

Alla prova ha assistito una delegazione del COST Action FP1101 Assessment, Reinforcement and Monitoring of TimberStructures, composta da circa cinquanta studiosi provenientida tutto il mondo. ”L’esito del test – conclude Ceccotti -ha dimostrato chiaramente che un sistema costruttivo ideato afine Settecento come quello borbonico e’ in grado diresistere a eventi sismici di una certa rilevanza e chequesta tecnologia, una volta compiuti i dovutiapprofondimenti e adottando sistemi di connessioniinnovativi, potrebbe essere favorevolmente applicata aedifici moderni garantendone stabilita’ e dando sicurezzaalle persone che li abitano”.

I risultati sperimentali del progetto saranno presentatiin occasione dell’incontro internazionale H.Ea.R.T 2013(Historic Earthquake-Resistant Timber Frames in theMediterranean Area) organizzato da Unical e Cnr-Ivalsa, incollaborazione con Universita’ di Minho, Atene e Istanbul eICOMOS Wood Scientific Committee, che si terra’ a Cosenza il4 e 5 novembre.

Il convegno ha gia’ raccolto contributi da molti paesi delMediterraneo (Marocco, Portogallo, Albania, Grecia, Turchia,Egitto, Italia, Usa, Giappone e Cina) che sicontraddistinguono per la presenza sul territorio di edificicaratterizzati da pareti in muratura con intelaiature ligneesimili a quelle realizzate in Calabria alla fine del ”700(smartlab.unical.it/HEaRT2013).

red/mau