Giochi: ‘Mettiamoci in gioco’, sdegnati da sanatoria per concessionari

MAR 8, 1309 -

(askanews) – Roma, 30 ago – ”Intendiamo esprimere profondosdegno e viva preoccupazione in merito a questa scelleratascelta, che verra’ purtroppo attuata dall’Esecutivo, inmerito all’annunciata questione della sanatoria delle penaliai Concessionari. Ancora una volta le potenti Lobby hannopurtroppo condizionato l’azione politica del Governo inmateria di gioco d’azzardo”. Cosi’ Don Armando Zappolini,portavoce della Campagna nazionale ”Mettiamoci in gioco”-promossa da Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser,avviso pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori,FeDerSerD, fict, fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele,InterCear, Libera, Shaker pensieri senza dimora, Uisp -all’indomani della scelta del Consiglio dei Ministri inmerito al condono sulle maxi penali elevate ai Concessionaridel gioco d’azzardo. ”Si tratta – prosegue Don Zappolini – di una delle paginepiu’ tristi che in questi anni hanno interessato il rapportotra filiera del gioco e politica. A tal proposito e’ doverosoricordare che, un’indagine della Magistratura contabile,quantifico’ in 136mila le slot che non avevano trasmesso idati in remoto ai Monopoli di Stato per un periodoragguardevole di tempo; dati che, se trasmessi correttamente,avrebbero consentito una chiara tassazione sulle sommeincassate dalla pratica del gioco. Cosi’ come previsto dacontratto, le aziende rischiarono una sanzione complessivache inizialmente venne stimata in 98 miliardi di euro”.

”La Corte dei Conti – ricorda Zappolini – non si limito’a giudicare solo e soltanto gli operatori, ma chiese unrisarcimento anche ai Monopoli di Stato, individuando nellefigure di alcuni dirigenti, i diretti responsabili del danno,poiche’ rei di non aver applicato la revoca delle concessioniagli operatori stessi. Purtroppo, nel tempo e neidibattimenti che ne seguirono, come nella migliore tradizioneitaliana, le sanzione attese furono drasticamente ridottefino a giungere ad una richiesta di 800 milioni di euro”.

”Oggi, in una fase drammatica per l’economia e lefamiglie come quella attuale – sottolina Don Armando -prendiamo atto che il Governo preferisce agevolare gliinteressi del comparto del gioco, riducendo le penali a 600milioni di euro, anziche’ attuare politiche di rigore erispetto delle regole nei confronti di un fenomeno, quellodel gioco, che oltre ad ingrassare le casse della malavitaorganizzata, sta sempre e di piu’ mettendo in pericolo latenuta del tessuto sociale dei territori”.

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