Aviaria: secondo focolaio, E.Romagna riunisce unita’ di crisi. No rischi

AGO 5, 1307 -

(askanews) – Bologna, 22 ago – Si e’ riunita oggi a Bolognal’Unita’ di crisi sul tema influenza aviaria, all’indomanidella scoperta, avvenuta ieri, di un nuovo focolaio del virusa Mordano (Bo): si ribadisce l’assenza di qualunque rischioper l’uomo per il consumo di carni o uova.

Lo comunica in una nota la regione Emilia Romagna,precisando che l’evolversi della situazione e’ stato discussoalla presenza dei responsabili dei servizi veterinari delministero della Salute, della Regione, delle aziende Usl,dell’Istituto zoo profilattico e del centro di referenzanazionale per l’influenza aviaria. La riunione e’ stata anche preparatoria dell’incontroprevisto a Bruxelles lunedi’ prossimo, nel quale l’Italiafornira’ ai partner europei il quadro della situazione.

Tra le decisioni assunte, alcuni vincoli sullamovimentazione di volatili vivi: da oggi sono in vigoreparticolari restrizioni allo spostamenti di galline dalterritorio regionale; inoltre, e’ stato stabilito che lamacellazione dei capi dovra’ avvenire preferibilmentenell’ambito dell’Emilia-Romagna, cosi’ come la gestione dipersonale e mezzi dovra’ avvenire nell’ambito dei confiniregionali.

Sono escluse da queste restrizioni le carni macellate e leuova gia’ imballate.

Per quanto riguarda le operazioni di prevenzione deldiffondersi della malattia, il Ministero ha istituito dueampie zone di controllo temporaneo (oltre a quelle gia’istituite e piu’ prossime ai focolai) che si estendono anchenel ravennate e nel forlivese, in modo tale da costituire unaampia ”zona cuscinetto”, a ridosso degli allevamenticolpiti.

Tutto cio’ serve, sottolineano i sanitari, a prevenirel’espandersi del fenomeno. Sono, intanto, quasi concluse le operazioni di svuotamentoe disinfezione dell’allevamento di Ostellato (Fe), il primoad essere colpito: nella giornata di oggi sono iniziati gliabbattimenti delle galline nel sito di Mordano.

Le operazioni, curate da una azienda specializzata,vengono effettuate da squadre composte da un numero dioperatori tale da ridurre, per quanto possibile, i tempi diabbattimento dei quasi 600mila capi interessati dalcontagio.

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