Salute: De Petris (Sel): non c’e’ solo Ilva, a Civitavecchia e’ allarme

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(askanews) – Roma, 5 lug – ”Per l’allarme salute non c’e’ solol’Ilva di Taranto. A causa delle pericolosissime emissioni ditre centrali termoelettriche, anche nella citta’ diCivitavecchia i dati di tutti gli studi epidemiologici sonodrammatici: la mortalita’ per tumore ai polmoni, bronchi etrachea e’ superiore del 35% alla media regionale. Il 56,3%dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni sono affetti da asma ealtre sindromi dell’apparato respiratorio. Recentemente, ilMinistero dell’Ambiente ha rinnovato l’AutorizzazioneIntegrata Ambientale (AIA) dell’impianto di Torre ValdaligaNord, aggravando ulteriormente la situazione ambientale esanitaria. Scelte innovative sotto il profilo ambientale esanitario non sono piu’ rinviabili”. Lo ha detto lasenatrice Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto edei senatori di Sinistra, Ecologia e Liberta’, presente allaconferenza stampa convocata dal gruppo Consiliare di Seldella Regione Lazio e del Comune di Civitavecchia. ”Solo qualche mese fa – ha proseguito De Petris – inottemperanza alle normative europee, la discarica diMalagrotta ha cessato il ricevimento dei rifiutiindifferenziati, ma intanto il consumo di carbone e’aumentato a dismisura. L’immobilismo degli ultimi anni ci haportato all’ennesima emergenza rifiuti e all’ennesimocommissariamento della discarica affidata a GoffredoSottile”. ”Abbiamo presentato una mozione in Senato per chiedere aiministri dell’Ambiente, della Salute e delle Attivita’produttive di riaprire immediatamente la Conferenza deiservizi sull’Aia della Centrale di Torre Valdaliga Nord.

L’obiettivo e’ la chiusura dell’impianto non oltre il 2020.

Nel frattempo, vanno diminuite le ore di lavorazionedell’impianto e le quantita’ annue di carbone bruciabile,sino a riconvertire le maestranze attualmente impiegate negliimpianti termoelettrici. Chiediamo, inoltre, di rispettare ilimiti imposti dal piano di riqualificazione dell’aria dellaRegione Lazio per quanto riguarda il contenuto di zolfo ( >0,3% ) nei combustibili utilizzati in tutti gli opificiindustriali presenti nel comprensorio di Civitavecchia.

Infine, il Governo si impegni affinche’ nel territorio diCivitavecchia sia scartata ogni ipotesi di nuovarealizzazione e utilizzo degli esistenti impianti per laproduzione di energia elettrica di termovalorizzazione eossidazione termica di qualsiasi sostanza, compresi ilcombustibile solido secondario e da rifiuti. Per noi di Sel -ha concluso De Petris – la questione di Civitavecchia deveessere affrontata in un quadro nazionale di dismissione dellecentrali a carbone (ben 13, di cui 8 dell’Enel), principalefonte di emissione di CO2 e polveri sottili, molto prima del2030”.

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