Marche: Cia, legge regionale svuota consorzi bonifica territorio e acque

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(askanews) – Ancona, 1 ago – La regione Marche, con una recentelegge, svuota l’importante ruolo dei consorzi di bonifica erischia di essere un pericoloso precedente che potrebbeportare, anche in altre realta’ regionali, a unridimensionamento delle funzioni e della gestione degli enticonsortili. Lo afferma la Cia-Confederazione italianaagricoltori che mette in evidenza le perplessita’ e lepreoccupazioni per la normativa approvata dalla GiuntaRegionale.

Il provvedimento, secondo la Cia, viola diverse norme econtrasta con quelle di carattere europeo, quali la Direttiva60/2000 e la 60/2007 per cui i confini idrografici dei bacinidevono prescindere da disposizioni di carattereamministrativo. Di conseguenza, la costituzione del Consorziounico delle Marche contrasta con il principio che ladelimitazione dei Consorzi di bonifica deve avvenire sullabase di omogeneita’ e coerenza idrografica-idraulica e non subase meramente amministrativa-territoriale. Il riconoscimento di competenze alle Province confermaancora una volta la volonta’ dell’amministrazione regionaledi svuotare di poteri i Consorzi per attribuirli allagestione pubblica. Cosi’ facendo si ledono i principidell’autogoverno e dell’autonomia impositiva dei consorzi,con riflessi sui produttori agricoli.

Il ricorso ai ”comprensori”, previsto nella leggeregionale di riforma della bonifica delle Marche, e’ lostrenuo tentativo di mettere in scena una forma dipartecipazione democratica e di autogoverno da parte degliagricoltori consorziati che, nei fatti, non c’e’.

Una legge, dunque, che presenta evidenti puntid’incostituzionalita’. Da qui l’opera di sensibilizzazioneavviata dalla Cia presso le istituzioni competenti perintervenire su un provvedimento attraverso il quale ilconsorzio viene considerato un ente strumentale adisposizione delle Province e dei Comuni che ”possono”avvalersi della strutture, prescindendo dal fatto che competeai Consorzi la gestione territoriale di una serie di funzioniche riguardano la bonifica (difesa idraulica, ambientale esicurezza alimentare tramite l’irrigazione) e con paleseviolazione della natura stessa dell’Istituto del consorziodettata, oltretutto, da leggi nazionali e confermata nelprotocollo d’intesa Stato-Regioni del 2008.

red/lus