Genova: via a licenziamenti Carlo Felice, lavoratori sul piede di guerra

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(askanews) – Torino, 30 lug – Assemblea questa mattina al teatroCarlo Felice di Genova dopo la doccia gelata del cda di ieriche ha deciso, primo caso nelle fondazioni dei teatrid’opera, di dare il via i licenziamenti. Un provvedimento,approvato ieri sera dopo che nei giorni scorsi l’assembleadei lavoratori aveva fatto slittare a settembre il votosull’intesa per i contratti di solidarieta’. Da domani 48dipendenti (12 orchestrali, 11 coristi, e altrettantiamministrativi, 12 tecnici e due maestri collaboratori) su275 complessivi riceveranno le lettere di fine rapporto. ”Lascelta – e’ scritto in una nota – si e’ resa necessaria permantenere in equilibrio i conti della Fondazione, in mancanzadi un accordo sindacale con il ricorso a contratti disolidarieta’, un accordo gia’ raggiunto tra il Teatro equattro organizzazioni sindacali che non e’ stato pero’sottoposto al giudizio dei lavoratori. Si e’ ritenutonecessario non procrastinare tale scelta per non mantenerel’Ente in una situazione di incertezza ormai nonsopportabile. La procedura di mobilita’ – precisa la nota -prevede in ogni caso un percorso che sara’ seguito dallaFondazione nel pieno rispetto delle norme e che potra’ essereinterrotto dal raggiungimento di un accordo capace digarantire all’Ente un eguale effetto economico”. Ladecisione di ieri ha registrato una spaccatura sostanzialenel cda con tre voti favorevoli, quello del sindaco MarcoDoria, il commercialista Stefano Franciolini, e SilvioFerrari, nominato dallo stesso sindaco, due astenuti, MarioOrlando indicato da Finmeccanica e Patrizia Conti, un votocontrario, quello del vicepresidente Mario Mennini. Mentrenon e’ stato conteggiato un altro voto contrario, quello diSergio Manfredi, che ha lasciato la riunione in anticipo. Orala procedura prevede 45 giorni di tempo per trovare unasoluzione alternativa con i sindacati. I toni di questamattina sono molto caldi e non si esclude la minaccia dellosciopero ad oltranza.

”E’ in atto un vergognoso ricatto – commenta Nicola Lo Gerfosegretario provinciale Fials, il sindacato auttonomo piu’rappresentativo tra gli orchestrali – : come due anni fa conla liquidazione coatta amministrativa vogliono farciaccettare i contratti di solidarieta’. Quei contratti sonostati un fallimento e la loro eventuale proroga portera’ alsuicidio del Carlo Felice. Cosi’ come ha sottolineato lostesso presidente Anfols (Associazione Nazionale delleFondazioni Liriche e Sinfoniche , ndr) e sovrintendente delTeatro Regio, Walter Vergnano, il pubblico genovese staemigrando verso Torino”. Lo Gerfo, che oggi pomeriggioconsegnera’ una lettera al sindaco Doria, dai toniprevedibilmente molto polemici, insiste sulla sua propostache precisa ”non e’ una provocazione”: ”siamo disponibilia sacrificare una parte dello stipendio purche’ il teatrorimanga aperto”. Critico sui ‘cds’ anche Roberto Conti,segretario nazionale dell’altro sindacato autonomo, lo Snaterche pure ha firmato l’ipotesi di intesa con Cgil, Cisl e Uil:”Riducono la produttivita’ con l’aggravante che questadirigenza non e’ neppure in grado di gestire l’accordo: e’totalmente screditata”. Conti sottolinea che la riduzione dipersonale ”e’ completamente folle”, con un organico gia’sotto di 50 unita’ sulla pianta ufficiale di 325 dipendenti,che e’ gia’ la piu’ piccola della penisola. ”Il 3 agosto -sottolinea Conti – dovremmo fare un concerto a Pietrasanta,e’ ordinaria mministrazione, e richiede l’assunzione di unadozzina di coristi. Con la procedura di mobilita’ questo nonsara’ piu’ possibile”.

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