Sanita’: Irccs Mario Negri, rischi cardiovascolari con Trastuzubam

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(askanews) – Milano, 29 lug – In 2000 donne lombarde, affette datumore della mammella in fase iniziale, trattate conTrastuzumab nella pratica clinica tra il 2006 e il 2009, lepazienti che hanno sviluppato almeno un problema cardiaco digravita’ tale da richiedere un’ospedalizzazione sonorisultate pari al 2,6% del totale fino a raggiungere circa il10% in pazienti con eta’ superiore ai 70 anni. I risultati della ricerca pubblicata il 3 luglio su ‘TheOncologist’ suggeriscono che il profilo rischio/beneficio deltrastuzumab vada sottoposto ad una piu’ attenta valutazione,al fine di elaborare delle strategie atte a ridurre ilrischio di eventi cardiotossici in particolari sottogruppi dipazienti, quali donne anziane con piu’ di 70 anni e confattori di rischio cardiovascolari.

Il Trastuzumab (Herceptin®), dal momento della suaapprovazione, e’ diventato lo standard terapeutico nel tumoredella mammella HER2-positivo, dapprima per la malattiametastatica ed, in seguito, anche nelle fasi iniziali. Ampistudi sperimentali sul trastuzumab somministrato come terapiaadiuvante a pazienti con tumore della mammella HER2-positivominimamente invasivo hanno dimostrato un sensibile incrementodi sopravvivenza complessiva e libera da malattia.

Poiche’ gli studi sperimentali prediligono generalmentel’inclusione di popolazioni ”selezionate’ piu’ giovani esane, lo studio si e’ posto l’obiettivo di verificare lareale entita’ degli eventi cardiotossici legati altrastuzumab nella pratica clinica in persone piu’ anziane eaffette da varie comorbidita’.

”Questo ampio studio – ha commentato Eva Negri,dell’Irccs Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’di Milano – fornisce rilevanti ed esaustive informazioni sulprofilo di sicurezza del trastuzuamb in merito allacardiotossicita’ in pazienti con tumore della mammellaHER2-positivo in fase iniziale, dimostrando una sostanzialevariabilita’ nei diversi sottogruppi di pazienti. Eta’avanzata, superiore a 70 anni, e storia anamnestica dipatologia cardiaca sembrano essere i principali predittoridell’insorgenza di cardiotossicita”.

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