Lazio: Legambiente, continua aggressione cemento, cancellati 41 km costa

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(askanews) – Roma, 29 lug – Dal 1988 nel Lazio sono staticancellati quarantuno chilometri di costa. Oggi, su 329 km,208 risultano essere trasformati ad usi urbani einfrastrutturali, ossia oltre il 63%. Legambiente propone dibloccare le espansioni degli strumenti edilizi, fissare unvincolo di inedificabilita’ assoluta per tutte le areecostiere ancora libere dall’edificato di almeno un chilometrodal mare, approvando subito un piano paesaggistico echiedendo al contempo di procedere con l’abbattimento delleopere abusive, in particolare nei 23 comuni costieri dove nel2009 stati commessi complessivamente ben 2.379 manufattirealizzati senza alcuna autorizzazione. E’ quanto evidenziatooggi dalla ‘Goletta Verde’, la campagna di Legambienteimpegnata per la difesa del mare e delle coste italiane,durante la presentazione del dossier ”Il consumo di suolonelle aree costiere italiane. La costa laziale, da Minturno aMontalto di Castro: l’aggressione del cemento ed icambiamenti del paesaggio”. All’incontro, svoltosi oggi aSan Felice Circeo, hanno preso parte Edoardo Zanchini,vicepresidente nazionale Legambiente; Roberto Scacchi,direttore Legambiente Lazio; Marco Omizzolo, coordinatoreprovinciale Legambiente; Serena Carpentieri, responsabileGoletta Verde, Gaetano Benedetto, Commissario Ente Parconazionale del Circeo, Maurizio Lucci, Sindaco del Comune diSabaudia; Eleonora Brionne; Comunicazione e relazioni esterneCorepla.

”I risultati che questo studio ci consegna sonoestremamente preoccupanti. Per i numeri e per la dimensionedell’aggressione nei confronti di una costa di grandebellezza, nella quale sopravvivono ancora paesaggi naturali ericchi di storia, a rischio se non si intervieneimmediatamente- spiega Zanchini – Oggi cambiare non solo e’possibile ma e’ nell’interesse dei cittadini, dell’ambiente edel turismo. Chiediamo alla giunta Zingaretti di avere ilcoraggio e la lungimiranza di fissare un vincolo diinedificabilita’ assoluta per tutte le aree costiere ancoralibere per almeno un chilometro dal mare, attraversol’approvazione di un piano paesaggistico che intervenga anchesui piani regolatori vigenti per stralciarne le previsioniedificatorie”.

red/res