Agricoltura: Cia, diffondere dieta mediterranea, elisir contro malattie

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(askanews) – Roma, 29 lug – ”La dieta mediterranea e’ un beneprezioso che va tutelato e diffuso. Non soltanto perche’rappresenta il modello nutrizionale per eccellenza, alla basedi un’alimentazione sana ed equilibrata, ma anche perche’ siconferma un ”elisir’ per combattere malattie gravi comequelle cardiovascolari”. Lo ha affermato Cinzia Pagni,vicepresidente nazionale della Cia, confederazione italianaagricoltori, nel suo intervento al convegno sul temaorganizzato oggi a Teggiano. ”Basandosi sulla varieta’ degli ingredienti esull’assenza di grassi saturi, con un consumo abbondante difrutta e verdura, cerali, olio d’oliva e vino -ha ricordatola Pagni- la dieta mediterranea e’ un ”mix antinfiammatorio’imbattibile per prevenire le malattie cardiovascolari,riuscendo a mantenere piu’ bassi i livelli di trigliceridi,colesterolo, glicemia e pressione arteriosa. Ma non basta:diverse ricerche mediche e scientifiche internazionali hannodimostrato che la dieta mediterranea riduce del 9%l’incidenza di problemi e patologie cardiache, del 13%l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 6% quella delcancro”.

”Appare quanto mai opportuna una piena valorizzazione alivello globale della dieta mediterranea, per indirizzaresoprattutto i giovani verso una corretta alimentazione. Ancheperche’ oggi i costi sociali di obesita’ e sedentarieta’toccano, solo in Italia, i 65 miliardi di euro all’anno”, hadetto Pagni, secondo cui ”e’ sintomatico anche il gridod’allarme lanciato dalla Fao, secondo cui la dietamediterranea, che vanta seguaci in tutto il mondo, e’ semprepiu’ ignorata nei paesi d’origine, tra i quali l’Italia, dovesono cresciuti i consumi di grassi e calorie. Un problemalegato a doppio filo alla crisi economica, con sei famigliesu dieci che hanno cambiato abitudini alimentari, dirottandoverso discount (6,5 milioni) e prodotti molto piu’ economicima di qualita’ inferiore”. Contemporaneamente ”nelledispense si moltiplicano cibi in scatola e surgelati e siricorre sempre piu’ spesso al ”junk food’ (+7% in un anno)-ha concluso il vicepresidente della Cia- a tutto discapitodei prodotti freschi tipici della dieta mediterranea comefrutta e verdura”.

red/res