Incendi: Legambiente, dl ‘svuota carceri’ depotenzia lotta a piromani

APR 9, 1297 -

(askanews) – Roma, 15 lug – ”Proprio nel periodo estivo, il piu’difficile sul fronte dell’emergenza incendi boschivi, sipropone di derubricare il reato di incendio boschivocancellando, di fatto, il ruolo deterrente della penacarceraria. Non si puo’ tutelare il paesaggio, l’ambiente eil patrimonio boschivo e forestale, facendo sconti a chi hal’obiettivo di distruggerlo, accentuando inoltre ilgravissimo fenomeno del dissesto idrogeologico del gia’fragile territorio italiano”. Con queste parole, contenutein una nota, Legambiente lancia un forte appello allacommissione giustizia del Senato, dove in questi giorni e’ incorso la discussione per la conversione del decreto leggecosiddetto ”svuota carceri” che, tra l’altro, prevede laconcessione delle misura alternative per i criminaliincendiari, condannati alla pena definitiva. ”E’ un grave errore di valutazione non avere inserito il423 bis, che punisce con la reclusione chi si renderesponsabile degli incendi boschivi tra i delitti diparticolare allarme sociale, per i quali non possono scattaregli sconti di pena previsti dal decreto”, dichiara ilpresidente nazionale di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.

”Non si tiene conto, in questo modo dei gravissimi dannicausati da queste attivita’ criminali, dietro i quali simuovono forti interessi speculativi e mafiosi, ma soprattuttosi finisce per azzerare l’efficacia preventiva di sanzioniadeguate. Ogni anno vanno in fumo in Italia decine dimigliaia di ettari di bosco, causando vittime, danni alpaesaggio e alle risorse naturali, alle economie locali dellearee interne. Basti pensare che negli ultimi trent’anni e’andato distrutto il 12% del patrimonio forestale nazionale,tra i piu’ importanti d’Europa per ampiezza e varieta’ dispecie”. ”Per fermare questa emergenza criminale – ha aggiuntoCogliati Dezza – devono essere messi in campo tutti glistrumenti possibili: dalla vigilanza delle aree boschive a unsistema di interventi tempestivi per lo spegnimento deiroghi; dalle attivita’ investigative e di contrasto delfenomeno, anche queste da potenziare, fino alla realizzazionee l’aggiornamento da parte di tutti i comuni del catastodelle aree percorse dal fuoco, uno strumento indispensabileper disincentivare le molte speculazioni sulle areebruciate.

In questo contesto sarebbe davvero incomprensibiledepotenziare l’efficacia della pena prevista dal 423 bis.

Siamo convinti – ha concluso il presidente di Legambiente -che la commissione giustizia del Senato e lo stesso ministerocorreggeranno un grave errore di valutazione sull’effettivapericolosita’ di questi fenomeni criminali, che il Paeserischia di pagare molto caro”.

red/gc