Fumo: studio La Sapienza, una foto shock per smettere

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(askanews) – Roma, 11 lug – Le scritte sui pacchetti di sigarette riducono il consumo di tabacco nei fumatori motivati a smettere e in quelli piu’ impressionati dalle avvertenze. I messaggi, inoltre, se combinati con immagini scioccanti di polmoni anneriti dal fumo o di piedi in cancrena, sembrano essere ancora piu’ efficaci. Questi alcuni dei risultati emersi da una ricerca coordinata da Giuseppe La Torre del dipartimento di Sanita’ Pubblica e Malattie Infettive – sezione di Igiene, della Sapienza. In diversi Paesi, gia’ si utilizzano immagini ”shock” di gravi malattie della bocca, di tessuti anneriti e di possibili stati tumorali per stimolare reazioni emotive nei tabagisti e per indurli a smettere di fumare. Quale sarebbe il potenziale impatto del nuovo packaging sui fumatori italiani e quali sono stati gli effetti dell’introduzione delle avvertenze testuali nel nostro Paese? I ricercatori della Sapienza hanno evidenziato che il 47% dei fumatori pensa che la combinazione di scritte e figure realistiche sul proprio pacchetto di sigarette potrebbe meglio dare l’idea dei danni reali del fumo sulla salute ed il 37,7% delle donne dichiara che ne sarebbe impressionata a tal punto da voler cambiare marca. ”In Italia – afferma Alice Mannocci, principal investigator della ricerca – l’uso di immagini sui prodotti di tabacco sarebbe uno strumento valido nel comunicare i rischi ai fumatori, e in particolar modo alle fumatrici, facendo chiarezza anche su alcuni luoghi comuni. Il 45% dei tabagisti, ad esempio, pensa ancora che le sigarette light siano meno dannose, probabilmente a causa dell’uso della parola leggere; attualmente tale nomenclatura e’ stata abolita ma comunque conservata nel gergo comune ed assimilata al colore del pacchetto blu, mild, silver, gold etc.” Per quanto concerne gli effetti dell’introduzione in Italia delle avvertenze testuali sui pacchetti, i ricercatori hanno rilevato una riduzione giornaliera del numero di sigarette, soprattutto nei fumatori oltre i 45 anni d’eta’, nei tabagisti gia’ motivati a smettere e nei soggetti che considerano importante la presenza di tali messaggi sul packaging. Il respiro affannoso, l’alito pesante, le rughe sono le condizioni maggiormente lamentate anche dai fumatori piu’ convinti. Seguono i denti gialli, le macchie sulla pelle e il cattivo odore sugli indumenti. In particolare, le donne sono maggiormente preoccupate per l’invecchiamento della pelle mentre gli uomini avvertono di piu’ il disagio di un respiro affannoso. red/mpd