Salute: ‘Quando il gioco non e’ piu’ gioco’, volume analizza ludopatie

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(askanews) – Roma, 9 lug – Fa perdere di vista famiglia elavoro, isola dal mondo, diventa una dipendenza difficile dacombattere. Queste le caratteristiche del gioco d’azzardopatologico, una vera e propria malattia dalle dimensioniormai allarmanti. Secondo una stima del DipartimentoNazionale per le Politiche Antidroga sono oltre 32 milioni igiocatori, pari al 54% della popolazione italiana. Di questi,1.700.000 sarebbero i giocatori cosiddetti ”problematici” eoltre 800.000 le persone cadute nella trappola del giocopatologico, che passano le giornate tra video-poker eslot-machines.

Parte da queste considerazioni la presentazione del volume”Quando il gioco non e’ piu’ un gioco” della parlamentarePaola Binetti nell’ambito del nuovo appuntamento conl’iniziativa ”Leggi in Salute” di Sanofi che si e’ tenutooggi a Roma. L’attualita’ e la cronaca quotidiana raccontano quanto ilrapporto tra gli italiani e il gioco d’azzardo sia complessoe carico di rischi per il singolo e la societa’. Nel volumesi legge: ”Quando nel 1946 faceva capolino il Totocalcio gliitaliani erano animati da forte voglia di riscatto e laschedina era vissuta come un momento familiare. Oggi lasituazione e’ profondamente diversa. Il gioco e’ diventatopiu’ pericoloso perche’ supportato da un forte sviluppotecnologico, che crea sempre piu’ occasioni e modalita’ digiocare e lo Stato prende sempre piu’ ricavi da questosettore, anche se nel contempo toglie spazio al giocoillegale e alla malavita che da esso ne consegue. Il businesscresce di anno in anno, e purtroppo molte persone si trovanoin un tunnel dal quale uscire e’ sempre piu’ difficile”.

I numeri del fenomeno sono in aumento, tant’e’ che ilCodacons, riferendosi alla cosiddetta ”ludopatia”, arriva aparlare di pandemia del terzo millennio. Il gioco d’azzardosi sta infatti diffondendo in tutta Italia. Le cifre diconoche le persone affette da ludopatia sono per il 72% maschi.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la zona dimaggior diffusione e’ il centro Italia (41%), seguito dalnord (33%) e dal sud (26%). Quanto agli ”investimenti” deigiocatori, le statistiche messe a disposizione dall’Agenziadelle Dogane e dei Monopoli parlano di oltre 70 miliardi dieuro in ”giocate” tra gennaio e ottobre 2012, con una nettapredominanza degli apparecchi per intrattenimento, pari aoltre 38 miliardi di euro.

Tra le opzioni per affrontare questa situazione, oltre arivedere l’impostazione legislativa del settore, da PaolaBinetti viene auspicata anche la possibilita’ di istituire unosservatorio dedicato, che possa analizzare i dati raccolti,informare tempestivamente i diversi stakeholder e aiutare laprevenzione delle forme patologiche, fornendo assistenza allepersone piu’ a rischio.

red/mpd