Papa: cultura del benessere ci porta a insensibilita’ verso gli altri

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(askanews) – Citta’ del Vaticano, 8 lug – ”La cultura delbenessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rendeinsensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle disapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusionedel futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza versogli altri, anzi porta alla globalizzazionedell’indifferenza.

Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ciriguarda, non ci interessa, non e’ affare nostro!”. Questoil messaggio di papa Francesco. Nel corso dell’omeliapronunciata a Lampedusa il papa ha fatto riferimento alletante morti nel Mediterraneo di immigrati che cercanosalvezza nel Nord ricco del pianeta ma che spesso trovano lamorte. ” Dov’e’ tuo fratello?” Chi e’ il responsabile di questosangue?” si e’ chiesto papa Bergolgio che ha poi citato unacommedia di Lope de Vega, un classico della cultura spagnola,”che narra – ha detto – come gli abitanti della citta’ di’Fuente Ovejuna’ uccidono il Governatore perche’ e’ untiranno, e lo fanno in modo che non si sappia chi ha compiutol’esecuzione. E quando il giudice del re chiede: ‘Chi haucciso il Governatore?’, tutti rispondono: ‘Fuente Ovejuna,Signore’. ‘Tutti e nessuno!”’.

”Anche oggi questa domanda emerge con forza: Chi e’ ilresponsabile del sangue di questi fratelli e sorelle?Nessuno! – ha aggiunto papa Francesco – Tutti noirispondiamo cosi’: non sono io, io non c’entro, sarannoaltri, non certo io. Ma Dio chiede a ciascuno di noi: ‘Dov’e’il sangue di tuo fratello che grida fino a me?’. Oggi nessunosi sente responsabile di questo; – ha quindi proseguito nellasua riflessione – abbiamo perso il senso dellaresponsabilita’ fraterna; siamo caduti nell’atteggiamentoipocrita del sacerdote e del servitore dell’altare, di cuiparla Gesu’ nella parabola del Buon Samaritano: guardiamo ilfratello mezzo morto sul ciglio della strada, forse pensiamo’poverino’, e continuiamo per la nostra strada, non e’compito nostro; e con questo ci sentiamo a posto”.

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