Welfare: studio, Italia non ne coglie potenziale per crescita e lavoro

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(askanews) – Roma, 5 giu – L’Italia considera ancora il welfareun mero costo senza essersi ancora resa conto che, invece,puo’ essere un volano per la ripresa economica, soprattuttoin termini occupazionali. E’ la conclusione a cui perviene una ricerca suinvestimenti nel welfare e rilancio dell’occupazione,presentata oggi a Roma dalla Rete ”Cresce il Welfare, crescel’Italia” – promossa da 40 organizzazioni sociali cheoperano nel campo dell’economia sociale, del volontariato edel sindacato – che avanza al governo ”una proposta diversae complementare per il rilancio dell’occupazione,dell’economia e per il sostegno alle famiglie italiane”.

Nello specifico,un gruppo di ricercatori, coordinati daAndrea Ciarini dell’Universita’ ‘La Sapienza’ di Roma,evidenzia come in Europa, tra il 2008 e il 2012 (nel pienodella crisi), a fronte di una perdita di occupazione neicomparti manifatturieri di 3 milioni e 123mila unita’,l’incremento nei servizi di welfare, cura e assistenza e’stato pari a 1 milione e 623mila unita’ (+7,8%).

Ancora, Rete ”Cresce il Welfare, cresce l’Italia” citaalcuni studi recenti i quali confermano che l’uso della spesapubblica per creare lavoro ha effetti sull’occupazione moltopiu’ alti e in tempi piu’ rapidi rispetto ad altri tipi dimisure: fino a 10 volte superiori rispetto al taglio delletasse, da 2 a 4 rispetto all’aumento di spesa negliammortizzatori sociali o alla riduzione dei contributi sullavoro per le imprese.

In tale quadro, i principali operatori del welfareitaliano avanzano al governo una proposta nei seguenti punti:finanziare adeguatamente i Fondi per il sociale (azzerati peril 2014); dotarsi di un Piano nazionale per la nonautosufficienza e di un Piano di contrasto alla poverta’;aumentare la solvibilita’ (cioe’ la capacita’ di pagare)delle famiglie italiane per l’assunzione di assistentifamiliari; favorire l’emersione del lavoro nero;favorire laqualificazione e la tutela dei lavoratori; investire per ilraggiungimento degli obiettivi europei relativi agli asilinido; raccogliere l’opportunita’ offerta dalla decisionedella Commissione Ue che ha concesso all’Italia una maggioreflessibilita’ di bilancio nel 2014 per investimentiproduttivi e per rilanciare la crescita.

”Conoscere e diffondere la conoscenza contribuisce asmantellare i luoghi comuni da cui derivano convinzioni escelte politiche conseguentemente sbagliate. E il primo luogocomune e’ proprio che il welfare sia una spesa improduttiva”e’ il commento del viceministro alle Politiche sociali, MariaCecilia Guerra, che ha presenziato la divulgazione dellaricerca.

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