Papa: Caritas, riconoscenza per sua visita a Lampedusa

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(askanews)- Roma, 2 lug – Caritas Italiana ha espresso”riconoscenza” al papa che lunedi’ 8 luglio 2013 sara’ aLampedusa.

Un appello ”per i numerosi profughi, che attendono aiutoe consolazione”, papa Francesco lo aveva gia’ lanciato -sottolinea Caritas in una nota – nel Messaggio Urbi et Orbi,parlando in particolare della Siria, ed ha poi a piu’ ripreseriportato l’attenzione sul dramma dei migranti e dei loroviaggi della speranza.

La decisione di recarsi a Lampedusa conferma dunque ancorauna volta l’attenzione del santo padre al fenomenoimmigratorio che, come sottolineato dall’arcivescovo diAgrigento, mons. Francesco Montenegro ”nella suacomplessita’ e con il carico di sofferenza che manifesta, e’l’espressione di un bisogno di giustizia che riguarda milionidi figli di Dio che non puo’ piu’ essere taciuto”.

Un richiamo ai grandi temi della giustizia e della pace,che si impastano nel quotidiano con la responsabilita’personale e l’impegno di ognuno.

”In questo quadro poco confortante e drammatico la visitadi papa Francesco a Lampedusa e’ un segnale di forte speranzache incoraggia la Caritas e l’intera Chiesa nel costanteimpegno a favore degli ultimi e ci spinge ad andare verso leperiferie dell’esistenza”, afferma il direttore di Caritasitaliana, don Francesco Soddu che, insieme al presidente,mons. Giuseppe Merisi, accoglie con soddisfazione ericonoscenza l’annuncio della visita di papa Francesco aLampedusa.

Sin dall’avvio della cosiddetta emergenza Nord Africa,infatti, Caritas italiana – evidenzia il comunicato – si e’mobilitata e le Caritas diocesane si sono fatte caricodell’accoglienza di circa 3000 persone. Un impegno certo non facile: dal lavoro in banchina aLampedusa e sui binari di Ventimiglia, per passareall’accoglienza diffusa su tutto il territorio nazionale,fino alla costante interlocuzione con le istituzioni locali enazionali. L’emergenza e’ stata dichiarata formalmenteconclusa, ma l’impegno delle Caritas sul territorio continua,mentre le ripetute crisi internazionali, dalla Siriaall’Egitto, rischiano di richiedere nuovi sforzi sul frontedella tutela e dell’accoglienza.

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