Droga: Fict, in atto la ‘rottamazione delle persone dipendenti’

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(askanews) – Roma, 25 giu – ”Grazie all’aumento della tolleranzaverso il consumo di sostanze e l’abbassamento dell’attenzioneai problemi che il mondo delle droghe genera per il contestosociale, si e’ aperto un percorso strisciante e silenzioso di’rottamazione delle persone dipendenti”’. Lo scrive la Federazione italiana comunita’ terapeutica(Fict) in una nota diffusa alla vigilia della Giornatamondiale contro le dipendenze del 26 giugno e chiedendosiprovocatoriamente ”se vale ancora la pena celebrarla”.

”In occasione di questa giornata vogliamo andare al dila’ dei proclami e ricordare che le Comunita’ terapeutichesono in sofferenza, molti servizi stanno chiudendo a causadella inadeguatezza delle risorse investite che crea costisociali imponenti”, scrive Fict.

”In campo sanitario – aggiunge la Federazione – i serviziper le dipendenze vengono poco considerati dalle politichesanitarie regionali: le Regioni hanno criteri diaccreditamento diversi per le comunita’ terapeutiche e rettecon importi molto diversificati, creando una situazione amacchia di leopardo o comunita’ sull’orlo del collasso (si vadalla retta per la fascia terapeutica residenziale piu’ altadel Trentino -Alto Adige, di 146,00 euro a quella piu’ bassadel Lazio, di 38,00 euro; per la fascia pedagogicaresidenziale si passa da 142,00 euro in Trentino-Aldo Adige eun minimo di 27,00 euro in Campania)”. In tale quadro Fict sottolinea come ”non e’ solo la drogail problema, le dipendenze comportamentali (internet, socialnetwork, disturbi alimentari..) non sono piu’ una nuovaemergenza ma un dato reale, cosi’ come la dipendenzapatologica dal gioco d’azzardo: oltre 4 italiani su 100 (il4,4%) tra i 15 e i 64 anni sono giocatori problematici opatologici. Una societa’ con uno Stato schizofrenico chementre trae profitto tramite il gioco, ammala se stesso conun’altra dipendenza legalizzata”. Proprio alla luce di tali premesse Fict afferma che si”’vale la pena” celebrare la Giornata contro le dipendenzee, in particolare, ”vale la pena evidenziare che e’necessario investire risorse” e ”affermare che le Comunita’terapeutiche hanno diritto di continuare a vivere edoperare”.

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