Fumo: i romani bocciano la sigaretta elettronica

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(askanews) – Roma, 18 giu – I romani non credono alla sigarettaelettronica come rimedio per smettere di fumare. Anche se ilfenomeno sembra avere preso piede in Italia – sempre piu’spesso si incontrano persone convertitesi a questi apparecchielettronici – solo il 7% degli intervistati nella Capitalecrede sia una valida tecnica per smetterla con le sigarette.

Lo rileva l’ultima indagine dell’Osservatorio Sanita’2 diUniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata inassistenza e assicurazione sanitaria, che ha preso in esamealcuni aspetti del legame tra fumo e romani. Un’indagine chearriva nel momento in cui in Italia si discute se e comeregolamentare l’uso nei luoghi pubblici e la promozionepubblicitaria delle e-cig.

Secondo i dati piu’ di un romano su due (54%) crede chel’unico rimedio per smetterla con il fumo sia legato allareale forza di volonta’ di chi vuole smettere ed e’ scetticonei confronti di qualsiasi altra soluzione, che siano ifarmaci (25%), ipnosi ed agopuntura (10%) o le soluzioni abase di nicotina come gomme e cerotti (4%). Quella tra italiani e sigaretta e’ una relazione piuttostostretta, se nel 2011 si calcolava che fossero 11,8 milioni ifumatori (circa il 22% della popolazione) e – dati ISTAT -circa 85 mila le persone che ogni anno perdono la vita inItalia per case attribuibili al fumo. Quali incentivi – secondo gli intervistati – potrebberoessere un buon deterrente per non avvicinare le persone alfumo o farli smettere? Il primo consiglio che i capitolini sisentono di dare e’ di attuare una misura che colpisca letasche dei fumatori, con un aumento consistente del costodelle sigarette (46%). Segue un maggiore utilizzo di campagnepubblicitarie e comunicazioni che sensibilizzino sui danniche il fumo arreca alla salute (28%). Infine attuare unacampagna educativa nelle scuole organizzata dal Ministero(26%). Proprio i giovani, infatti, sono una delle fasce piu’attratte dalla sigaretta: secondo l’ultimo rapportodell’Istituto Superiore della Sanita’3 a livello nazionale il16% dei maschi e il 22% delle femmine tra i 15 e i 24 annifuma.

Quando si parla di fumo gli aspetti piu’ preoccupanti peri romani – come rileva l’Osservatorio UniSalute – restanoquelli legati ai danni alla salute, in particolare quelliprovocati dal fumo passivo nei non fumatori e nei bambini(49%) e quelli attivi nei fumatori (31%) mentre sono menopercepiti come un danno i costi che gravano sul SistemaSanitario Nazionale per i danni provocati dal fumo (12%). Dalpunto di vista della sostenibilita’ del nostro SSNl’incidenza e’ in realta’ notevole, basti pensare che per iltrattamento di pazienti affetti da patologie attribuibili alfumo di tabacco la spesa ospedaliera nazionale gia’ qualcheanno fa ammontava a circa 3,4 miliardi di euro mentre laspesa sanitaria complessiva era di oltre 7,5 miliardi dieuro.

red/mpd