Pediatria: OPBG Palidoro, sedazione cosciente contro paura dentista

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(askanews) – Roma, 7 giu – E’ un metodo che rientra nel progetto”Ospedale senza dolore” e oltre a costituire una validaalternativa all’anestesia generale per le cure dentali,permette di prevenire l’ansia e di ridurre la percezione deldolore. E’ la sedazione tramite protossido d’azoto osedazione cosciente che puo’ essere usata nei bambini moltopiccoli (con immaturita’ psichica e cooperazione ridotta)dall’eta di 4 anni in poi, nei bambini e negli adultiansiofobici e nei pazienti disabili (deficienza cognitiva,disturbi del comportamento, movimenti non coordinati,riflessi di nausea). Proprio per la specificita’ dei piccolia cui si rivolge questo progetto, e’ la sede di Palidoro delBambino Gesu’ – punto di riferimento per la cura dei pazientidisabili – ad aprire la strada.

”Oltre alle raccomandazioni sull’uso limitatodell’anestesia generale pubblicate in un documento delMinistero della Salute ‘Il dolore nel bambino’, esiste unarichiesta da parte dei genitori di usare per le cure dentaliun metodo di sedazione meno invasivo per i loro bambini -spiega Angela Galeotti, Responsabile della Struttura diOdontostomatologia – .Questo ci spinge a proporre loro lasedazione mediante somministrazione di protossido d’azoto pereffettuare le cure dentali necessarie. Considerando chel’eta’ media dei pazienti in trattamento all’Ospedale BambinoGesu e’ di 9 anni l’introduzione della sedazionepermetterebbe di trattare pazienti piu’ piccoli e menocollaborativi”.

Il trattamento del paziente non collaborante, sia essodisabile, pediatrico oppure odontofobico, non e’ semprepossibile e spesso si rende indispensabile ricorrereall’anestesia locale, con tutti i rischi, costi, tempi edisagi familiari che questa comporta. L’analgesia sedativarappresenta una tecnica gia’ nota ma reintrodotta in Italiasolo negli ultimi anni. ”Il venir meno della diffidenza nei confronti di questatecnica – spiega Galeotti – ha permesso di introdurrel’analgesia sedativa tra le buone pratiche. I medici hanno ildovere di garantire la massima serenita’ al bambino,favorendogli un percorso che sia il meno traumaticopossibile. Quanto piu’ un bambino avra’ un ricordo sereno diun’esperienza, tanto piu’ facile sara’ trattarlosuccessivamente”.

Questa metodica puo’ essere applicata anche ai pazienti”a rischio” (cardiopatici, epilettici, ecc.) nei quali lostress puo’ rappresentare il motivo scatenante di crisiimprovvise, talora molto pericolose.

red/mpd