Ue: Coldiretti, gravi dazi Cina su vino, in 3 anni export quadruplicato

50 3, 1284 -

(askanews) – Roma, 5 giu – L’annuncio della Cina di voler imporredei dazi sul vino europeo rischia di bloccare un trend chenegli ultimi tre anni ha visto quadruplicare le vendite dibottiglie made in Italy sul mercato del paese asiatico. Unascossa dagli effetti ancora piu’ pesanti considerando che iEuropa si bevwe sempre meno, come mostra il caso italianodove i consumi nazionali sono scesi al minimo storico deitempi dell’Unita’ d’Italia E’ l’allarme lanciato dallaColdiretti dopo la decisione del Governo di Pechino diavviare una indagine anti dumping nei confronti del vinoimportato dall’Unione europea, in reazione alla sceltacomunitaria di mettere dazi ai pannelli solari cinesi. Dal 2008 ad oggi, secondo un’analisi Coldiretti su datiIstat, le esportazioni nazionali in valore nel paese asiaticosono passate da 19 milioni di euro a 77 milioni di euro, eanche i primi due mesi dell’anno hanno confermato il trend,con un aumento record del 42%. Nella tigre asiatica – precisa la Coldiretti – si e’registrato il piu’ elevato tasso di aumento del pianeta neiconsumi che hanno raggiunto i 18 milioni di ettolitri, con ilgigante asiatico che si classifica al quinto posto tra imaggiori paesi bevitori. Il boom del vino e’ il frutto dell’aumento delleimportazioni dell’8% per un valore di 3,4 milioni diettolitri nel 2012, ma soprattutto della produzione internache la Cina ora intende tutelare con l’avvio di una indagineantidumping nei confronti del vino di provenienza europea cherappresenta il 58,7% del totale delle importazioni nei primidue mesi del 2013. Si tratta in ogni caso – afferma la Coldiretti – di unduro colpo per la produzione vitivinicola europea che e’costretta a fare i conti con consumi che sono cresciutileggermente solo in Francia, sono stabili in Germania,Portogallo e Grecia mentre calano, oltre che in Italia, anchein Spagna di ben 60 milioni di litri in un anno. Gli italiani – rileva la Coldiretti – dicono addio ad unbicchiere di vino su quattro con il crollo record del 22% indieci anni dei consumi nazionali che sono scesi a minimostorico dall’Unita’ d’Italia ad appena 22,6 milioni diettolitri, rispetto ai 29 milioni di ettolitri bevuti negliStati Uniti e ai 30,3 milioni di ettolitri della Francia chedetiene il primato mondiale.

E la situazione – continua la Coldiretti – peggiorera’ dalprimo luglio, quando, se non interverranno modifiche,l’Imposta di valore aggiunto passera’ dal 21 al 22% sualcuni prodotti tra cui, appunto, il ”nettare di bacco”. A salvare il bilancio del settore – conclude la Coldiretti- sono le esportazioni, con l’Italia che detiene il primato alivello mondiale e ha fatto segnare un aumento del 15% nelprimo bimestre del 2013 dopo aver fatto registrare il recorddi 4,7 miliardi nel 2012.

com-stt/cam/alf