Ambiente: oggi giornata mondiale, focus su sprechi alimentari

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(askanews) – Roma, 5 giu – ‘Think – Eat – Save’, come dire ‘pensaprima di mangiare e risparmia il cibo’ e’ il tema sceltoquest’anno per celebrare la Giornata Mondiale dell’Ambientevoluta e organizzata ogni anno dall’Onu sin dagli anni ’70, ecelebrata il 5 giugno, per offrire momenti di riflessioneattorno a tematiche specifiche che non conoscono confinigeografici.

Secondo i dati della FAO, a livello mondiale, circa unterzo di tutto il cibo prodotto, per un valore approssimativodi mille miliardi di dollari, va perduto o sprecato durantela produzione ed il consumo. Le perdite alimentari avvengonoper lo piu’ a livello della produzione – raccolto,trasformazione e distribuzione – mentre gli sprechi di ciboavvengono in genere a livello di dettaglianti e diconsumatori.

”In un mondo di sette miliardi di persone, cheraggiungera’ i nove miliardi per il 2050, sprecare cibo e’assolutamente illogico – dal punto di vista economico,ambientale ed etico”, ha dichiarato Achim Steiner,sottosegretario Generale dell’ONU e Direttore Esecutivodell’UNEP.

”A parte le implicazioni sui costi, va notato che vannosprecati anche la terra, l’acqua, i fertilizzanti e la manod’opera che sono stati necessari per coltivare quel cibo -senza contare l’emissione di gas serra prodotti dalladecomposizione del cibo nelle discariche ed il trasporto dicibo che alla fine viene gettato”, ha aggiunto. Per un mondoche sia realmente sostenibile, dobbiamo cambiare il modo incui produciamo e consumiamo le nostre risorse naturali”.

‘Nei paesi industrializzati, circa meta’ di tutto il ciboviene dissipato – circa 300 milioni di tonnellate – perche’produttori, distributori e consumatori eliminano alimenti chesono ancora buoni per essere consumati”, ha sottolineatoJose’ Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO.

”Questo e’ piu’ del totale netto della produzione alimentaredell’Africa Subsahariana, e sarebbe sufficiente a nutrire icirca 870 milioni di persone che soffrono la fame nelmondo”.

Il sistema alimentare mondiale ha profonde implicazioniper l’ambiente e produrre maggior cibo serve solo aesacerbare la pressione su di esso. Secondo i dati FAO, oltreil 20 % di tutta la terra coltivata, il 30% delle foreste edil 10% dei pascoli sono degradati; a livello globale vieneprelevato il 9% delle risorse idriche, il 70% del quale vieneutilizzato dall’agricoltura irrigua; i cambi di destinazioneagricola e del territorio, come ad esempio la deforestazione,incidono per oltre il 30% sul totale delle emissioni di gasserra; a livello mondiale, i sistemi agro-alimentari incidonoper circa il 30% dell’energia disponibile a livello difruitore finale; lo sfruttamento eccessivo delle risorsemarine, insieme ad una loro cattiva gestione, contribuisce asminuire le risorse ittiche, con la conseguenza che circa il30% degli stock ittici sono adesso sfruttati in eccesso.

Nei paesi industrializzati la parte finale della catenaalimentare ha un ruolo molto piu’ importante. A livello diindustria alimentare e distribuzione al dettaglio grossequantita’ di cibo vanno sprecate a causa di cattive pratiche,standard di qualita’ che danno troppa importanzaall’apparenza, confusione sulle etichette di scadenza econsumatori che buttano via cibo ancora buono per il consumoa causa di acquisti di cibo eccessivi, tecniche diconservazione inappropriate e pasti troppo abbondanti.

Si calcola che lo spreco pro-capite a livello diconsumatore in Europa, in Nord America ed in Oceania, sia di95/115 kg l’anno, mentre nell’Africa Subsahariana, nel sud esudest asiatico oscilli soltanto tra i 6 e gli 11 kg l’anno.

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