Salute: cuore, test in azienda per scoprire chi e’ a rischio

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(askanews) – Firenze, 30 mag – La salute del cuore si puo’controllare anche in azienda e perfino in tempi di crisi,perche’ lo screening e’ semplice ed economico ma aiuta amettere in pratica una prevenzione consapevole per ridurre laprobabilita’ di infarti e ictus: lo dimostra una ricercapresentata durante il Congresso Nazionale dell’AssociazioneNazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO), a Firenzedal 30 maggio al 1 giugno, condotta da ricercatori delDipartimento Cardiotoracovascolare dell’ospedale Niguarda diMilano su un centinaio di lavoratori di un’azienda diVimercate, alle porte del capoluogo lombardo. Un percorsostrutturato e soprattutto con tempi ottimizzati ha permessodi ottenere una valutazione di screening cardiovascolaredirettamente sul posto di lavoro, dove nell’arco di appena 25minuti viene effettuata una valutazione complessiva di tipoclinico e strumentale Il metodo di screening e’ moltosemplice: il lavoratore si reca nell’infermeria dell’aziendae qui, con l’aiuto del personale infermieristico della dittastessa, viene sottoposto a una visita medica a cui siassociano elettrocardiogramma, misura della pressione,analisi del sangue. La visita avviene in collegamento diretto via web mediante una piattaforma digitale (CISCO-HealthPresence) connessa con un medico ospedaliero, che cosi’ puo’intervenire e gestire il paziente direttamente: durante lostudio e’ stato possibile, ad esempio, eseguireun’auscultazione cardiaca e del torace mettendo lostetoscopio in collegamento audio con il medico. ”Per la visita completa occorrono in media appena 25 minuti- spiegano Antonella Moreo, coordinatore dello studio eFrancesco Musca, cardiologi presso il DipartimentoCardiotoracovascolare dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda diMilano – in cosi’ poco tempo ”rubato” al lavoro e con uncosto molto basso, visto che il medico non deve neppurespostarsi dall’ospedale andando in azienda per le visite, sipossono individuare fattori di rischio cardiovascolare spessosconosciuti ai lavoratori, che possono poi essere affrontatie migliorati riducendo il pericolo di andare incontro a unevento grave”. Peraltro i dati raccolti segnalano che laquota di impiegati a rischio pur senza saperlo non e’irrisoria: il 29% aveva il colesterolo alto, ma solo il 45%ne era a conoscenza; il 26% soffriva di pressione alta, maappena il 43% ne era consapevole; il 13% aveva la glicemiaoltre i limiti, e in questo caso il 70 % lo sapeva. Inoltre,tre lavoratori su quattro avevano familiari stretti che eranogia’ stati colpiti da una malattia cardiovascolare. red/mpd