Salute: esperti, individuata correlazione rischio cefalea-parto podalico

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(askanews) – Roma, 27 mag – E’ una notizia emersa quasi per casoda uno studio che indagava l’andamento del mal di testa delledonne prima, durante e dopo la gravidanza: le donne chesviluppano cefalea durante la gravidanza hanno un rischiosignificativamente aumentato di parto podalico. Ne hannoparlato esperti e specialisti in chiusura dell’Ottavoseminario dedicato al mal di testa organizzato a Stresadall’Istituto Neurologico Fondazione Irccs, Carlo Besta. In letteratura si riporta che la gravidanza in genere lorisolve, ma in alcune il mal di testa puo’ ricomparire dopoil parto o al termine dell’allattamento. L’emicrania, inparticolare, spesso migliora o scompare, ma nel 22% dei casinon cambia e nel 17% addirittura peggiora. Puo’ ancheaccadere che, proprio dopo il parto o al terminedell’allattamento, donne che non sapevano nemmeno cosa fosseun mal di testa vadano incontro al loro primo episodio diemicrania. Lo studio, pilotato da Gianni Allais, Responsabiledel Centro Cefalee della donna di Torino, ha coinvoltol’Universita’ di Parma, il Mario Negri e il Besta di Milano ealtri centri della Campania per un totale di 1.018 donnereclutate anche via internet, con una delle casistiche piu’ampie mai raggiunte in questo tipo di studi. Fra le donne risultate affette da emicrania e non da altrecefalee la gravidanza risolve completamente e fa scomparireil mal di testa nel 27% dei casi, soprattutto nel terzotrimestre, mentre prima si diceva che il miglioramento inziaa partire dal secondo. Se il miglioramento c’e’ si verifica aprescindere dalle caratteristiche che il mal di testa avevaprima della gravidanza. Da un cosi’ ampio numero di casi e’ emerso un dato maiosservato prima: le donne che sviluppano cefalea durante lagravidanza hanno un rischio significativamente aumentato diparto podalico. Gli stessi autori non sanno per oraspiegarsi questo riscontro dato che la presentazione podalicasi osserva per lo piu’ nelle gravidanze consecutive omultiple, nei parti pretermine o quando, ad esempio, c’e’poco liquido amniotico. In questo caso forse fattori meccanici da tensionemuscolare della mamma durante l’attacco, una riduzione dellasua produzione di endorfine o a ancora un calo dell’apportoalimentare durante gli attacchi che finisce col riverberarsisulle dimensioni del feto. red/mpd