Napoli: S.Maria alla Sanita’, restaurata cupola dalle 15mila maioliche

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(askanews) – Napoli, 27 mag – Ci sono voluti quasi due anni dilavoro, 423mila euro e un piccolo manipolo di 15 persone (fraarchitetti, direttore dei lavori e tecnici specializzati) perriportare alla originaria bellezza le 15mila maioliche giallee verdi della cupola della Basilica di Santa Maria allaSanita’ (piu’ conosciuta come Chiesa di San Vincenzo). Questopomeriggio l’inaugurazione e la presentazione ufficiale delrestauro di quella che risulta la prima cupola maiolicata diNapoli. Eretta nei primi anni del 1600 su disegno del fratedomenicano e architetto Vincenzo Nuvolo, la Basilicatroneggia nel cuore del popolare quartiere partenopeo, sottoil ponte della Sanita’ fatto realizzare da Giuseppe Bonapartenell’agosto del 1807 per facilitare l’accesso dal centrodella citta’ alla Reggia di Capodimonte. Come molti luoghi diculto, a Napoli e in tutta Italia, la Basilica e’ diproprieta’ del Fec Fondo Edifici di Culto e fa capo alMinistero degli Interni che ha stanziato 150mila euro per ilrestauro. Altri 273mila sono stati destinati ai lavori dalMibac. L’edificio – oggi sotto la guida del parroco AntonioLoffredo – conserva alcune fra le maggiori testimonianze delbarocco napoletano insieme a quelle piu’ antiche dellecatacombe di San Gaudioso. Progettata verso la fine del ‘500da Fra’ Nuvolo venne costruita tra il 1602 e il 1610inglobando la piu’ antica chiesa paleocristiana. Allacerimonia sono intervenuti il Cardinale di Napoli CrescenzioSepe, il soprintendente per i beni architettonici,paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici perNapoli e provincia Giorgio Cozzolino, il Direttore Regionaleper i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania GregorioAngelini, Simona Spinelli del Fec. ”Abbiamo lavorato al restauro degli stucchi, deicornicioni, degli intonaci pittorici e abbiamo rifatto tuttol’impianto elettrico – spiega l’architetto Maria TeresaMinervini, progettista e direttore dei lavori – ma il lavoropiu’ delicato e’ stato quello sulle maioliche che sono staterimosse pazientemente una ad una, pulite risistemate. Inqualche caso sostituite grazie al lavoro di due forni dimaioliche, uno di Vietri sul Mare, uno di Cava de’Tirreni”.

Per il Soprintendente Cozzolino il restauro della Cupola diSanta Maria alla Sanita’, ”diversamente da quanto avvienenella maggior parte dei casi non e’ stato un interventopubblico teso a rigenerare un aspetto culturale, ma si e’affiancato ad un’azione venuta dal quartiere, una serie diattivita’ tese a recuperare l’identita’ e la dignita’ di unodegli angoli piu’ belli di Napoli”. Non a caso, negli ultimianni intorno alla Basilica sono nate associazioni, unapiccola cooperativa artigianale ed un’orchestra di giovanidel quartiere.

Attivita’ che spingono il Soprintendente ad assicurare ”Miimpegnero’ affinche i Vergini e la Sanita’ possono ottenerefinanziamenti europei nei prossimi sette anni”.

dqu/mau