Ambiente: Clean-up the Med, rimosse 25 ton. rifiuti da spiagge e fondali

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(askanews) – Roma, 27 mag – Bottiglie, lattine, polistirolo,sigarette, buste di plastica, vecchie scarpe, ma ancheelettrodomestici: nonostante il maltempo che ha colpito granparte d’Italia e costretto a rinviare ai prossimi week-enddiversi appuntamenti, non si smentisce la partecipazione aSpiagge e fondali puliti – Clean up the Med, la campagna diLegambiente dedicata alla pulizia delle coste, organizzatatutti gli anni l’ultimo fine settimana di maggio, inconcomitanza con i volontari degli altri paesi che affaccianosul Mediterraneo.

Tra venerdi’ e domenica, nel centinaio di localita’balneari dove si e’ potuto procedere alle puliziestraordinarie della costa, migliaia di cittadini grandi epiccoli hanno rimosso circa venticinque tonnellate di rifiutidi ogni genere che giacevano abbandonati su arenili e fondaliper incuria e incivilta’ o trasportati dai fiumi e risputatidal mare. Ma i volontari di Legambiente puntano al raddoppio,un bottino complessivo di cinquanta tonnellate di immondizia,da mettere insieme sui lidi dove le operazioni sono staterimandate. Poche sorprese dalle tipologie di rifiuti raccolti. Sonole solite: mozziconi e filtri di sigarette in primis, seguitida bottiglie e sacchetti di plastica. Non mancano catrame,recipienti metallici e rifiuti ingombranti quali glielettrodomestici, a pezzi o tutt’interi. Un bottino simile aquello degli anni passati e in linea con i risultati deglistudi internazionali piu’ recenti sulla spazzatura in mare.

Diverse fonti concordano sul fatto che la plasticarappresenta il principale rifiuto rinvenuto nei mari,attestandosi secondo l’Unep (Programma delle Nazioni Uniteper l’Am-biente) sul 60-80% del totale dell’immondiziatrovata nelle acque, con punte del 90-95% in alcune aree.

Sono invece 500 le tonnellate di rifiuti in plastica checomplessivamente galleggiavano nel Mediterraneo nell’estate2010 secondo l’Istituto francese di ricerca sullosfruttamento del mare (Ifremer) e l’Universita’ di Liegi: laconcentrazione di frammenti plastici riscontrata a largo diSpa-gna, Francia e nord Italia superava addirittura quelladei cosiddetti ”continenti spazzatura” presenti nell’OceanoPacifico e Atlantico. Quella piu’ alta era nel nord delTirreno e a largo dell’Isola d’Elba con 892.000 frammentiplastici per km2, rispetto ad una media di 115.000. Un week end all’insegna dell’educazione ambientale. Non acaso uno dei ”focus” e’ stata la lotta al cemento abusivo:sensibilizzare e informare cittadini e amministrazioni su unfenomeno che in Italia sembra inarrestabile e’ stato unodegli obiettivi di Spiagge e fondali puliti.

Cementificazione selvaggia, abusivismo edilizio ed ecomostriadorano le nostre coste e lo scempio che subiscono paesaggiunici al mondo non e’ piu’ tollerabile, troppe violenze sonostate fatte e permesse negli ultimi decenni a un patrimoniodi tutti per scopi privati e illegali. Nel 2012 il cementoillegale sul demanio marittimo e’ stato oggetto di 3.171reati, 4.762 denunce e 1.298 sequestri. E ogni anno in Italiasi consumano circa 500 km2 di territorio: come se ogniquattro mesi spuntasse una citta’ uguale all’area urbanizzatadel comune di Milano. E’ evidente dunque che si costruiscetroppo e non sempre in modo legale.

In questo week-end per la difesa del mare e delle coste,Legambiente ha ricordato inoltre che per legge le spiaggesono aperte a tutti: nessuno stabilimento balneare ha ildiritto di negare l’accesso alla battigia, ne’ deve esserepagato alcun pedaggio per raggiungere il mare. L’associazioneambientalista chiede, cosi’, a cittadini e turisti disegnalare eventuali violazioni denunciandole al comandolocale dei vigili urbani o alla capitaneria di porto. mpd/