Lavoro: Saitta (Upi), presto incontro con Giovannini su Centri impiego

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(askanews) – Roma, 22 mag – ”La riflessione che si e’ aperta inqueste settimane sul ruolo dei Servizi per il lavoro ed inparticolare sul rafforzamento dei Centri per l’Impiego e’molto importante, ma e’ altrettanto importante che ledecisioni che verranno prese tengano conto di un assunto: adoggi i Centri per l’impiego pubblici sono presidi di puntadello stato sociale”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Unione Provinceitaliane, Antonio Saitta, annunciando che: ”la prossimasettimana incontreremo il ministro del Lavoro, EnricoGiovannini cui consegneremo un dossier approfondito sullostato degli oltre 550 centri per l’impiego gestiti dalleProvince e sul loro ruolo nei territori. Quando si descrivonoi Centri per l’impiego quasi fossero agenzie di lavoro con lestesse funzioni di quelle private – chiarisce Saitta – ci sidimentica del valore aggiunto di questi uffici, che hannocompiti anche diversi: oltre all’intermediazione del lavoro,all’orientamento e alla formazione, che svolgono come leprivate, si occupano di assistere i disoccupati perl’erogazione dei sussidi; si occupano del collocamento deicittadini con disabilita’; svolgono tutti gli adempimentinecessari per le aziende e i lavoratori al momentodell’assunzione. Hanno un fine sociale, non d’impresa, e perquesto devono essere considerati un presidio dello Stato chenon va smantellato, ma anzi, potenziato, favorendo piuttostola collaborazione sempre piu’ necessaria con le agenzieprivate”.

”La questione semmai – sottolinea Saitta – e’ che sullepolitiche per l’impiego le risorse che lo Stato italianoassicura sono del tutto irrisorie se paragonate a quantoavviene negli altri paesi europei. In Italia in questi annidi crisi sono state destinati ai Centri per l’impiego risorsepari allo 0,02% del Pil nazionale, una cifra che e’ 6 volteinferiore a quanto e’ stato fatto nello stesso periodo dallaSpagna, e 10 inferiore all’investimento realizzato inGermania”.

A tal proposito Saitta ha sottolineato come ”in Italianei Centri per l’Impiego provinciali lavora un operatore ogni500 disoccupati, mentre nel Regno unito i job center pubbliciprevedono un orientatore ogni 25 disoccupati. Gli operatoridei Cpi dipendenti dalle Province sono solo 6.600. Sono cifreincomparabili”. ”Nonostante questo – ha proseguito il presidente Upi -negli ultimi anni gli italiani che hanno trovato lavorotramite i Cpi sono il 3.9% mentre coloro che hanno trovatolavoro tramite le agenzie private sono il 2,4%. Inoltre,sempre negli ultimi anni, sono stati i Cpi a gestire la presain carico e il reimpiego di ben 800mila lavoratori coinvoltidalla crisi e titolari di ammortizzatori in deroga”. ”Piuttosto che smantellare questi presidi – concludeSaitta – e’ necessario investire per rafforzare i Centri perl’Impiego, anche attraverso la collaborazione con le agenzieprivate, come accade nel resto d’Europa. Anche di questoparleremo al Ministro Giovannini, cui porteremo le nostreproposte per il rilancio dei servizi”.

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