Eternit: morto l’imputato de Cartier, a rischio migliaia di risarcimenti

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(askanews) – Torino, 21 mag – Si sgretola una parte importantedel processo Eternit a pochi giorni dalla sentenza d’appelloprevista per il 3 giugno che ora potrebbe slittare. E’ mortoinfatti nella notte scorsa, dopo una caduta nei mesi scorsiche ne aveva compromesso le condizioni, uno dei due imputati,il novantunenne barone belga Louis De Cartier, che accanto almiliardario svizzero Stephan Schmidheiny era imputato per leoltre 3mila vittime dell’amianto nei quattro stabilimentiitaliani del gruppo amianto-cementifero fallito nell’87. Il processo svoltosi in tempi rapidissimi, la primaudienza risale al 6 aprile del 2009, malgrado la mole enormedi parti coinvolte – il piu’ grande processo sull’amianto delmondo come e’ stato ricordato – sconta inevitabilmente idecenni passati tra i fatti e l’avvio dell’inchiesta, nel2001, e pone un interrogativo sull’adeguatezza dellostrumento penale per una vicenda cosi’ vasta. La morte di DeCartier, condannato in primo grado a 16 anni per disastroambientale doloso, e per il quale il pm Raffaele Guarinielloqualche giorno fa aveva chiesto nella sua requisitoria 20anni di pena, la stessa richiesta in primo grado, cancella difatto la parte relativa alle vittime della sua gestione dal’66 al ’72. De Cartier non si e’ mai presentato al processo, cosi’come il suo coimputato Schmidheiny. Con la sua inevitabileesclusione dal processo, secondo una prima stima, poco menodella meta’ del numero complessivo delle parti civili rischiadi non ricevere un euro di risarcimento in sede penale. Incifre almeno 2000 delle oltre seimila parti civilipresentatesi originariamente al processo. E secondo una primaprevisione dei legali di parte civile il danno nonrisarcibile , con una media prudenziale di 50mila euro perogni parte costituita, potrebbe superare i cento milioni dieuro. Con l’esclusione dal processo di De Cartier, gia’annunciata dai suoli legali, ”viene a mancare laricostruzione storico processuale di una parte importantedella vicenda e sul piano sociale e’ un bel danno”, commentaSergio Bonetto uno dei legali di parte civile. Per Elena Poli altro legale del pool delle parti civili lamorte di De Cartier a 40 anni da quei fatti dimostral’inadeguatezza del processo penale come unico elemento ditutela delle vittime dei disastri ambientali ”e dimostracome nella realta’ gli enti deputati alla tutela si ferminodi fronte a interessi economici forti”. Dal punto di vistagiuridico bisognera’ ora capire se ci sara’ la possibilita’di rivalersi anche sul piano penale contro la societa’ di DeCartier la Etex, coimputata. O se come invece appareprobabile la questione potra’ essere affrontata solamente insede civile.

”Non lasceremo nulla di intentato – commenta Bruno Pescepresidente dell’Afeva, l’associazione familiari vittimedell’amianto – siamo gia’ in contatto con i legali belgi pernon trascurare nulla ai fini legali. C’e’ poi da sottolineareche numerose persone vittime dell’amianto come lavoratori nelperiodo di De Cartier, sono state subito dopo vittime comecittadini nel periodo di Schmidheiny, sia a Casale Monferratoche a Cavagnolo”. ”E’ talmente profonda l’ingiustizia subita – osservaPesce – che abbiamo davanti ancora tanto lavoro”.

eg/Mau