Papa: i miracoli ci sono ancora oggi. Ma bisogna ‘lottare’ con Dio

AGO 4, 1279 -

(askanews) – Citta’ del Vaticano, 20 mag – I miracoli ci sonoancora oggi ma necessitano di una ”preghiera forte” che”lotta con Dio” per ottenerli, che non si esaurisca solo inuna supplica ”per cortesia”. Lo ha detto oggi papaFrancesco che nella sua omelia durante la messa a SantaMarta. Una celebrazione, riferisce la Radio Vaticana, a cuihanno partecipato alcuni dipendenti della stessa emittenteradiofonica, accompagnati dal direttore padre FedericoLombardi.

Commentando il Vangelo di oggi in cui Gesu’ guarisce ungiovane dopo che i discepoli non c’erano riusciti, il papa haspiegato che quando questi gli domandano perche’ non avevanopotuto guarire il ragazzo, ”il Signore risponde che quella’specie di demoni non si puo’ scacciare in alcun modo se noncon la preghiera”’. ”Tutti noi – ha poi sottolineato – abbiamo un pezzo diincredulita’, dentro”. Davanti a questa e’ necessaria ”unapreghiera forte, e questa preghiera umile e forte fa cheGesu’ possa fare il miracolo. La preghiera per chiedere unmiracolo, per chiedere un’azione straordinaria – haproseguito papa Francesco – dev’essere una preghieracoinvolta, che ci coinvolga tutti”. Il pontefice ha, quindi,raccontato un altro episodio accaduto nella sua Argentina:una bimba di 7 anni si ammala e i medici le danno poche oredi vita. Il papa’, un elettricista, ”uomo di fede”, e”’diventato come pazzo – ha raccontato il papa – e in quellapazzia” ha preso un autobus per andare al Santuario marianodi Lujan, lontano 70 km. ”E’ arrivato dopo le 9 di sera – e’proseguito il racconto del papa – quando era tutto chiuso. Elui ha incominciato a pregare la Madonna, con le mani sullacancellata di ferro. E pregava, e pregava, e piangeva, epregava … e cosi’, cosi’ e’ rimasto tutta la notte. Maquest’uomo lottava: lottava con Dio, lottava proprio con Dioper arrivare alla guarigione della sua fanciulla. Poi, dopole 6 del mattino, e’ andato al terminal, ha preso il bus ede’ arrivato a casa, all’ospedale alle 9, piu’ o meno. E hatrovato la moglie piangente. E ha pensato al peggio. ”Macosa succede? Non capisco, non capisco! Cosa e’ successo?’.

”Mah, sono venuti i dottori e mi hanno detto che la febbrese n’e’ andata, che respira bene, che non c’e’ niente! Lalasceranno due giorni in piu’, ma non capiscono che cosa e’successo!’. Questo succede ancora, i miracoli ci sono!”, e’stata la conclusione di papa Francesco.

Ma per ottenere questi miracoli, e’ il pensiero del papa,e’ necessaria una preghiera che sgorghi veramente dal cuore.

”Una preghiera coraggiosa, che lotta per arrivare a quelmiracolo; non quelle preghiere per cortesia: ‘Ah, iopreghero’ per te, dico un Pater Noster, un’Ave Maria e midimentico’. No. – ha insistito papa Francesco – una preghieracoraggiosa, come quella di Abramo che lottava con il Signoreper salvare la citta’, come quella di Mose’ che aveva le maniin alto e si stancava, pregando il Signore; come quella ditante persone, di tanta gente che ha fede e con la fedeprega, prega”. Una preghiera accompagnata dal credere, haconcluso il papa, ancor piu’ necessaria oggi di fronte a”tanta gente che soffre nelle guerre, a tutti i rifugiati, atutti questi drammi che ci sono adesso”.

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