Tumori: 50% ospedali senza riabilitazione. Ma terapia dolore in 8 su 10

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(askanews) – Roma, 16 mag – Nella meta’ degli ospedali italianimancano i servizi di riabilitazione, fondamentali per laqualita’ di vita dei pazienti colpiti da tumore. E, sepresenti, risultano quasi esclusivamente disponibili per lasola riabilitazione fisica delle donne operate per carcinomamammario. Drammatica la situazione dell’assistenzadomiciliare con marcate differenze regionali (si va dai 153casi per 100mila abitanti in Toscana ai 91 nel Lazio fino ai34,6 in Emilia Romagna). Preoccupante anche la disomogeneita’territoriale nella distribuzione dei centri di Radioterapiaoncologica: dei 184 totali, 83 si trovano al Nord, 51 alCentro e 50 al Sud. E i LINAC (acceleratori lineari),apparecchiature fondamentali per i trattamenti radioterapici,sono ben al di sotto degli standard europei: ve ne sono 361,con una media nazionale di 6.1 per 1 milione di abitanti(quella attesa dalla UE e’ compresa fra 7 e 8). Miglioranoinvece, rispetto al passato, i servizi di terapia del dolore,presenti nell’85% delle realta’ sanitarie (89% al Nord, 81%al Centro, 80% al Sud-Isole). Maggiore attenzione anche albenessere mentale dei pazienti. E’ la fotografia scattata nelV Rapporto sulla condizione assistenziale dei malationcologici, presentato oggi al Senato, che contiene un focusdedicato a cure simultanee, continuita’ assistenziale e curepalliative, i cui dati sono ricavati dal Libro Biancodell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM). I daticontenuti nel Rapporto rappresentano il cardine per cementarel’alleanza fra pazienti, societa’ scientifiche eIstituzioni.

”La maggior disponibilita’ dei servizi rispetto alpassato, che emerge dall’analisi – sottolinea Francesco DeLorenzo (presidente FAVO, Federazione italiana delleAssociazioni di Volontariato in Oncologia) -, e’ pero’ ancoralontana dal garantire a tutti i pazienti oncologici una verapresa in carico globale e un percorso coordinato che integrile terapie antitumorali e le cure riabilitative e palliativenell’intero percorso assistenziale, raggiungendo l’obiettivodi ottimizzare la qualita’ della vita”. Ancora scarsal’attenzione agli aspetti della comunicazione. Infatti nel33% delle oncologie non sono presenti spazi informatividedicati all’orientamento sull’accesso ai servizi,all’informazione sulla malattia oncologica e sui dirittilegati alla vita lavorativa e alle indennita’ assistenziali.

”L’estensione dei servizi di terapia del dolore – affermaStefano Cascinu, presidente AIOM – e’ sicuramente fruttodell’applicazione della legge 38 del 2010 e dell’impegno delMinistero della Salute. Sono infatti aumentati negli ultimianni, passando dal 72% nel 2006 all’85% nel 2012. In crescitaanche le cure palliative, erogate dal 65% delle struttureospedaliere. Sappiamo che molti sintomi correlati al cancro,il dolore in particolare, si possono manifestare in tutte lefasi della malattia.

Negli ultimi anni un numero consistente di studi hadimostrato l’utilita’ di associare in modo sistematico alleterapie antitumorali il trattamento dei sintomi causati dalcancro, ottenendo non solo un beneficio su tutti i parametridi qualita’ della vita, ma anche, in alcuni casi, unallungamento della sopravvivenza”. Non si tratta solo digarantire, in fase avanzata di malattia, la continuita’ dellecure, ma di inserire le terapie per il controllo dei sintomiin contemporanea ai trattamenti antitumorali. In Italia siamoancora lontani dalla completa applicazione del modello dicure simultanee, previsto come obiettivo prioritario nelPiano Oncologico Nazionale 2010-12.

red/mpd